domenica 30 giugno 2019

Fazi Editore: Novità in libreria, J. Zeh, L. Malet



Da: Fazi Editore  
 
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Inoltra
Care lettrici e cari lettori,
vi presentiamo le due novità di questa settimana, da ieri disponibili in libreria.
Buona lettura! 
l'anno nuovo

Juli Zeh
L'ANNO NUOVO

Henning ha una quarantina d'anni ed è sposato con Theresa, con la quale ha due figli. La famiglia sta trascorrendo le vacanze di Natale sull'isola di Lanzarote, dove il vento impetuoso spazza via tutti i pensieri e il sole accecante allontana lo stress quotidiano. Henning si ripete di essere un uomo fortunato: vive in un bell'appartamento di Gottinga, lavora per una casa editrice, ha una famiglia felice. Nonostante ciò, da alcuni mesi soffre di attacchi di panico. Non è sereno, non riesce a dormire, litiga in continuazione con la moglie, che lo esorta a comportarsi «come un uomo, un uomo che io possa amare». Il mattino del primo giorno dell'anno, durante un'escursione in bicicletta verso uno dei punti più alti dell'isola, quel malessere torna a fargli visita. A soccorrerlo è Lisa, un'artista tedesca che lo invita a casa sua offrendogli acqua e cibo. Dettaglio dopo dettaglio, la casa della donna gli appare sempre più familiare, una strana sensazione di déjà-vu comincia a farsi strada nella sua mente e, quando Lisa gli mostra un pozzo nel giardino, quella che sembrava una strana suggestione si trasforma in certezza: in quella casa c'è già stato, tanto tempo fa. E poco alla volta tornano a galla i ricordi di un'esperienza terrificante vissuta fra quelle mura, un'esperienza che lo ha segnato per sempre.
Un tranquillo viaggio in famiglia a Lanzarote che si trasforma in un incubo: con una parabola vertiginosa, L'anno nuovo racconta la storia di un uomo in crisi d'identità e di due bambini che nel bel mezzo di una vacanza paradisiaca si ritrovano all'inferno. L'ultimo romanzo di Juli Zeh, all'uscita subito al primo posto nelle classifiche tedesche, conferma lo straordinario talento dell'autrice.

«Il thriller e l'analisi sociale sono interconnessi in maniera tanto efficace da rendere L'anno nuovo forse il miglior libro di Juli Zeh».
«Süddeutsche Zeitung»

«Con una penna leggera, Juli Zeh combina un'intelligente riflessione sul ruolo dell'uomo moderno al cupo racconto di un trauma infantile che si trasforma in un thriller psicologico».
«Der Tagesspiegel»

nestor burma e la bambola

Léo Malet
NESTOR BURMA E LA BAMBOLA

Tempi duri per Nestor Burma: le casse dell'Agenzia Fiat Lux sono drammaticamente vuote e la pioggia primaverile rende Parigi sempre più cupa. Così, fiutata la possibilità di un mistero, il detective privato si reca di nascosto presso un'isolata villa di Boulogne, dove sarà l'involontario e sbigottito testimone di una strage, messa in atto da un losco individuo dal volto deturpato. La vittima, tale Mauffat, sembra essere a sua volta un personaggio poco raccomandabile: un ex medico radiato dall'ordine, che custodiva nella propria cassaforte mazzette di banconote e bottiglie di benzina… A complicare le cose si aggiunge il fatto che Mauffat venga anche considerato il responsabile della morte della giovanissima Yolande Bonamy, deceduta in seguito a un aborto mal praticato: ad accusare l'ex medico sono i nonni della ragazza, che, in mancanza di prove concrete, affideranno al protagonista il compito di incastrare l'assassino rimasto impunito. Ma come fare, ora che l'assassino stesso è stato a sua volta brutalmente assassinato? Ancora una volta toccherà a Nestor Burma risolvere l'intrigo, muovendosi tra sicari prezzolati, locali a luci rosse, chanteuses decadute e "bambole", reali o sognate… E sarà proprio una "bambola" la chiave per decifrare il mistero.
Nestor Burma torna in libreria, pronto a riconquistare i lettori con l'irriverenza e l'umanità che lo contraddistinguono, espresse al loro meglio in questa nuova avventura, finora inedita in Italia.

«Se non ci fossero i soliti, pigri confronti con cui vedersela – un giallista migliore di Simenon, l'adattamento francese di Chandler – gusteremmo in pieno ogni pubblicazione di Léo Malet come l'irrompere dell'anticonformismo, schietto e irritante, su una scena dominata dai canoni della correttezza. A maggior ragione nel caso di un inedito». 
Roberto Iasoni, «Corriere della sera»



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Sgarbi: “La legge sui beni culturali passerà solo quando Salvini si farà musulmano”



Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa) <ufficiostampasgarbi@gmail.com>
Inviato: venerdì 28 giugno 2019 12:47
Oggetto: Sgarbi: "La legge sui beni culturali passerà solo quando Salvini si farà musulmano"
 

Sgarbi: "La legge sui beni culturali passerà solo quando Salvini si farà musulmano"

Dallo storico e critico d'arte una "proposta di arbitraggio ai contraenti". Ed indica nella Sicilia "un modello di autonomia compiuta"


ROMA - Vittorio Sgarbi, storico e critico d'arte, nonché deputato alla Camera, interviene sul disegno di legge di riorganizzazione del Ministero e sulla legge delega dello Spettacolo e dei beni culturali. 


"Da presidente del Mart (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto) indicando il perfetto funzionamento di questi museo proprio nella autonomia garantita dallo Statuto speciale del Trentino, osservo che, da parte del M5S, con la falsificazione della verità rispetto a una concertazione preliminare, propedeutica al disegno di riorganizzazione del Mibac,

e con la proverbiale incompetenza su argomenti di lunga e complessa elaborazione, non c'è stato nessun confronto con i soggetti coinvolti, e soprattutto con le Regioni".


"Nella prospettiva della futura autonomia di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, condivido l'appello delle Regioni per ristabilire le competenze che il Ministero si è attribuito, elaborando una autoreferenziale legge-delega sullo spettacolo e sui Beni culturali.

Non c'è dubbio che questi provvedimenti ministeriali configurino un atto autoritario, dirigistico, nella sostanza e nella forma irricevibile" 


"Nella prospettiva delle autonomia, costituzionalmente garantita, della Lombardia, del Veneto e dell'Emilia Romagna, peraltro contemplata nel contratto di Governo, richiamo al ministro Bonisoli e al Segretario generale Panebianco la necessità di misurare le loro proposte con gli assessori delle Regioni autonome, ricordando di essere stato (ed avendo ancora una responsabilità di consigliere ) assessore regionale ai Beni Culturali in Sicilia, dove vige una assoluta autonomia statutaria, non restringibile con provvedimenti ministeriali del governo italiano"


"Alla luce di questa speciale e incoercibile condizione della Sicilia, modello di autonomia compiuta consacrata nello Statuto, specificamente per i Beni culturali, nel pieno rispetto di una visione della tutela universalmente condivisa, propongo all'assessore alla Cultura  della Regione Lombardia, prof. Stefano Bruno Galli, un incontro con il ministro e il presidente della regione autonoma Sicilia, Nello Musumeci (che sono disponibile ad affiancare) e il presidente della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, che mi ha nominato, in virtù dell'autonomia, presidente del Mart".


Aggiunge Sgarbi: "Osserva un ulteriore paradosso: che sarebbe assai singolare, nell'assoluta inconciliabilità del disegno di riorganizzazione del Mibac, proposto da un ministro indicato dal M5S, con le autonomie regionali rivendicate dalla Lega, che il Governo si trovasse ineluttabilmente a perder la maggioranza sui Beni culturali per una grave infrazione al contratto da parte dei primi. 

Così come è formulata, la legge delega non passerà mai in Parlamento, a meno che Salvini non si faccia musulmano o, in alternativa, grillino"


Conclude il critico e storico dell'arte: "Per proseguire, il governo, su una norma come questa, prevede il tesseramento di Salvini, Giorgetti (e anche di Borghi e Candiani ,noti esperti d'arte) nel Movimento 5 Stelle"


l'Ufficio Stampa

(Nino Ippolito)

press@vittoriosgarbi.it

+39 334 3265383



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