venerdì 31 marzo 2017
Spal sottotono e l’Avellino festeggia | estense.com Ferrara
Spal sottotono e l’Avellino festeggia | estense.com Ferrara: di Andrea Mainardi Questa volta resta il colpo in canna a Giani e compagni che dopo la sconfitta casalinga col Frosinone, non riescono a trovare la giusta reazione e cadono ad Avellino al termine di una partita quantomeno scialba. La condizione fisica non appare subito essere quella dei giorni migliori ed a risentirne è la manovra troppo prevedibile per risultare pericolosa. L'Avellino dunque incassa tre punti fondamentali sfruttando al massimo l'unico vero tiro in porta costruito nella partita. Questa volta infatti non paga il turnover di mister Semplici e i pronostici della vigilia vengono sovvertiti: il miglior attacco del campionato resta a secco per la seconda volta consecutiva mentre la peggior retroguardia (quella avellinese) non incassa reti. Inizia nel peggiore dei modi dunque il periodo decisivo di gare per sperare nella serie A della Spal, nulla comunque è compromesso e bisognerà subito ripartire martedì al 'Paolo Mazza' quando arriverà il Novara. Al Partenio arrivano tre
Le canzoni degli Afterhours diventano racconti | estense.com Ferrara
Le canzoni degli Afterhours diventano racconti | estense.com Ferrara: Gianluca Morozzi Sabato 1 aprile Gianluca Morozzi e Fiammetta Scharf presentano l'antologia di scrittori “Racconti per piccole iene” dedicata agli Afterhours presso il Korova Milk Bar di Ferrara, alle ore 19 . Alla serata saranno presenti alcuni degli autori e verranno suonati alcuni pezzi in acustico della band capitanata da Manuel Agnelli. Fiammetta Scharf Questa antologia ha preso vita da un manipolo di scrittori-fan guidati da Gianluca Morozzi e Fiammetta Scharf e raccoglie racconti ispirati a un testo, una canzone o un concerto degli Afterhours. Gli scrittori attingono alla loro passione per la band e ne traggono racconti ironici, dove la musica degli Afterhours fa da sottofondo discreto, o racconti intensi, in cui gli After sono un riferimento costante, compagni di strada e di percorsi. Racconti in cui il linguaggio si fonde con quello dei brani più belli per diventare sperimentazione e parola nuova. Quattordici dichiarazioni d’amore all’universo Afterhours.
Fazi Editore: In libreria «La natura dell'amore» di John Burnside
Rassegna/Conferenze di Psicologia e Fisica, "RISVEGLI DI PRIMAVERA " a Argelato (Bologna) con Davide Grandi, Luca Riguzzi, Alessio Alberghini, Barbara Savian
IL COMUNE DI ARGELATO (Bologna) in collaborazione con OPEN GROUP - Società Coop. Sociale O.N.L.U.S. presentano: RISVEGLI DI PRIMAVERA, quattro serate (venerdì 31/03/2017, venerdì 21/04/2017, venerdì 19/05/2017 e venerdì 16/06/2017, tutte alle ore 21:00) dedicate alla scoperta delle energie del corpo e della mente, delle energie universali, del mondo della fisica quantistica e del potere delle frequenze, presentate in ordine di serata da Davide Grandi , Luca Riguzzi, Alessio Alberghini e Barbara Savian.
Futurologia: il nuovo libro di Adriano Autino (Space Renaissance)
*Adriano Autino "Un mondo più grande è possibile!"
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Un mondo più grande è possibile! L'espansione della civiltà oltre i limiti del nostro pianeta madre è la questione morale del nostro tempo.
Questo libro rappresenta la riflessione dell'autore sullo stato della civiltà, su alcuni futuri possibili e sulle profonde implicazioni morali delle grandi scelte di indirizzo che la civiltà si trova ad adottare, molto spesso guidata dall'evolversi più o meno casuale dei rapporti sociali ed internazionali, più che da scelte ragionate e motivate. Vi è una grande differenza, tra Stati Uniti ed Europa, nella considerazione dello spazio, oltre i confini dell'atmosfera terrestre, come area di possibile espansione. Tuttavia, persino negli Stati Uniti, dove questa discussione è di gran lunga più avanzata, si fa fatica a superare il vecchio paradigma dell'esplorazione spaziale fine a se stessa, che ha caratterizzato la strategia dell'agenzia spaziale più grande ed avanzata del mondo, la NASA. Al punto che persino la NASA si è trovata spesso a doversi reinventare strategie di comunicazione, finalizzate a non farsi mancare il denaro pubblico necessario alla propria sopravvivenza. Personalmente, prima di comprendere i meccanismi che per tanto tempo hanno determinato tale stato di cose, sono sempre rimasto sbigottito e senza parole di fronte a queste manifestazioni di quella che ritenevo inconsistenza culturale. Perché non dichiarare finalmente che, se non si espanderà nello spazio entro questo secolo, la nostra civiltà può considerarsi prematuramente finita? Perché non riconoscere che l'espansione oltre i limiti del nostro mondo natale è una necessità assoluta e vitale, per una civiltà che si avvicina a superare gli otto miliardi di individui? Le molteplici ragioni di tale schizofrenia, di questo non accettare la propria missione principe, da parte delle agenzie, sono politiche, economiche, militari. Ed anche filosofiche, profondamente radicate in quello che chiamo paradigma pre-copernicano del mondo chiuso. Mi sono poi diventate tutte chiare, grazie ad un paziente lavoro di informazione e di discussione con altri entusiasti spaziali, grazie a quella grande risorsa sviluppatasi negli ultimi vent'anni: la rete globale. Ma lo scopo di questo lavoro non è tanto quello di denunciare pedissequamente le responsabilità di un pur deprecabilissimo ritardo, bensì quello, ben più importante, di mettere insieme, in modo coerente ed integrato, le ragioni profondamente morali di una strategia finalmente e maturamente espansionista.
Questo libro rappresenta la riflessione dell'autore sullo stato della civiltà, su alcuni futuri possibili e sulle profonde implicazioni morali delle grandi scelte di indirizzo che la civiltà si trova ad adottare, molto spesso guidata dall'evolversi più o meno casuale dei rapporti sociali ed internazionali, più che da scelte ragionate e motivate. Vi è una grande differenza, tra Stati Uniti ed Europa, nella considerazione dello spazio, oltre i confini dell'atmosfera terrestre, come area di possibile espansione. Tuttavia, persino negli Stati Uniti, dove questa discussione è di gran lunga più avanzata, si fa fatica a superare il vecchio paradigma dell'esplorazione spaziale fine a se stessa, che ha caratterizzato la strategia dell'agenzia spaziale più grande ed avanzata del mondo, la NASA. Al punto che persino la NASA si è trovata spesso a doversi reinventare strategie di comunicazione, finalizzate a non farsi mancare il denaro pubblico necessario alla propria sopravvivenza. Personalmente, prima di comprendere i meccanismi che per tanto tempo hanno determinato tale stato di cose, sono sempre rimasto sbigottito e senza parole di fronte a queste manifestazioni di quella che ritenevo inconsistenza culturale. Perché non dichiarare finalmente che, se non si espanderà nello spazio entro questo secolo, la nostra civiltà può considerarsi prematuramente finita? Perché non riconoscere che l'espansione oltre i limiti del nostro mondo natale è una necessità assoluta e vitale, per una civiltà che si avvicina a superare gli otto miliardi di individui? Le molteplici ragioni di tale schizofrenia, di questo non accettare la propria missione principe, da parte delle agenzie, sono politiche, economiche, militari. Ed anche filosofiche, profondamente radicate in quello che chiamo paradigma pre-copernicano del mondo chiuso. Mi sono poi diventate tutte chiare, grazie ad un paziente lavoro di informazione e di discussione con altri entusiasti spaziali, grazie a quella grande risorsa sviluppatasi negli ultimi vent'anni: la rete globale. Ma lo scopo di questo lavoro non è tanto quello di denunciare pedissequamente le responsabilità di un pur deprecabilissimo ritardo, bensì quello, ben più importante, di mettere insieme, in modo coerente ed integrato, le ragioni profondamente morali di una strategia finalmente e maturamente espansionista.
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