domenica 10 luglio 2016

Siamo Mediterranei intrecciati tra il Pensiero e l’Agire di Pierfranco Bruni

 


Siamo Mediterranei intrecciati tra il Pensiero e l'Agire

 

 

di Pierfranco Bruni

 

 

 

    Il sapere è una archeologia dei pensieri nelle civiltà. Il mondo classico (greco – latino) costituisce il riferimento chiave per penetrare le civiltà dell'Occidente. La misura del tempo tra Occidente ed Oriente è rappresentata proprio dal concetto di spazio. Ha scritto Luciano Canfora in "Prima lezioni di storia greca": "La parola ha uno spazio grandissimo nella vita collettiva (teatro, assemblea, tribunale) e perciò anche nel racconto storiografico antico è largamente presente, e talvolta dominante. Non è un semplice ritrovato artistico: è un fedele rispecchiamento della realtà molto parlata della città greca. La scrittura – soprattutto quella esposta – è un surrogato marginale".

 


 Cosa ne sarà della Grecia e del Mediterraneo? Tutto il mondo greco che sprofonda significa la strozzatura della civiltà Mediterranea greco – latina… Cosa facevano i filosofi greci nella vita quotidiana? Era un mestiere pericoloso il quotidiano dei filosofi. In quel tempo quando regnavano Socrate, Senofonte, Platone, Aristotele, Epicuro, Lucrezio…. Ve li immaginate tutti insieme questi filosofi oggi catapultati nella nostra realtà politica e culturale discutere di Genoma o della "virtù" del computer?

      C'è una grecità consapevole e una grecità inconsapevole che si agita nel contesto del rapporto tra vita e cultura nel mondo moderno. Molti atteggiamenti della vita quotidiana (molti linguaggi e molte espressioni, molti comportamenti e molti temperamenti) hanno un loro radicamento che ci porta direttamente ad una atmosfera e ad uno scenario greco.

      La vita politica stessa ha molti rimandi sia nel bene che nel male. Ma è soprattutto la letteratura che ha risentito di quelle derivazioni elleniche che hanno un loro sostrato ben presente anche nell'arte. Ma arte e letteratura erano in un colloquio costante. La filosofia ha dato molto sia alla letteratura che all'arte.

Il gusto del mistero, il sentire la parola come segreto e il colore come la maschera, il penetrare il tempo come una penetrazione nel labirinto delle memorie, il concepire la vita come una decodificazione dei simboli che ci attraversano grazie anche alla presenza di frammenti mitici. E poi i linguaggi con i loro segni e i loro tracciati archetipali. Insomma nonostante tutto viviamo consapevolmente o inconsapevolmente in un contesto in cui la grecità  ha ancora un suo senso. Lo ha se si pensa che la grecità è stata anche Oriente e parimenti ha intrecciato confronti con gli Orienti.

      I filosofi nel quotidiano vivono il loro realismo inventandosi però costantemente la vita e ragionando del fare e del sapere della politica che occupava, appunto, il quotidiano.  L'archeologia ci ha permesso e ci permette di penetrare in un tale contesto che è fatto di testimonianze e di linguaggi.

      Qualunque possa essere la fantasia che vogliamo disegnare o incollare sui loro nomi mi sembra, comunque, difficile vederli in opera nel contesto attuale. Ma questo non ci interessa. Potrà essere discussione di un cenacolo in qualche anfora panatenaica di un qualsiasi Museo greco o della Magna Grecia.

      A cosa pensavano i filosofi in quel tempo? A cambiare il mondo o ad interpretarlo?  Socrate emblema su tutti. Ma come interpretare il mondo o la vita? Quelli, signori miei, volevano interpretare per cambiare e finalità ultima era quella di costruire un nuovo modello. Ricordiamo Platone e la sua città nuova. Ma erano filosofi e come tali non andavano presi sul serio?

Il tempo antico ha molte colpe ancora da farsi perdonare. Noi ci illudiamo spesso di "ritornare" a un tempo che non c'è più ma occorrerebbe verificare lo stato di salute di questo tempo che non c'è più. Decantarlo o cantarlo non serve se non si ha la piena consapevolezza di tutto un mondo che è stato e che si è proiettato a noi grazie alla memoria.


      Socrate rappresenta non solo un riferimento bensì una chiave di lettura forte per addentrarsi dentro un mondo che era politico, ma anche "particolarmente" umano. La filosofia greca ha un pensiero umano? Non dell'umanesimo dell'uomo.          

     Atene in quel tempo era la culla del sapere ma anche era la trincea della politica come sapere della cultura. Era anche la "frontiera" dei conflitti e degli scontri. E chi aveva costruito tutto ciò? Loro. Erano stati loro. E badate scontarono le loro pene espiando la colpa del sapere o dell'aver saputo. Persino sulla tomba di Cartesio Pierre Chanut aveva fatto scrivere: "Espiò gli attacchi dei suoi rivali con la purezza della sua vita".

      Eravamo, con Cartesio, in altre epoche. Ma è stato sempre così. Questi filosofi dal mestiere pericoloso. Ma il dubbio frulla e rimugina. Cosa avrebbero fatto oggi quei filosofi dell'Atena di un tempo? Potremmo chiederlo a Tiresia? Si vedrà! Ma accanto alla "tragedia" del mito insistono quasi sempre le onde dell'ironia.

      Siamo impregnati di grecismo e la latinità stessa affonda le sue radici in questo mondo sommerso di omerica visione e di omerica nostalgia. I miti che nascono prima di Omero trovano in Omero la casa del pensiero depositato. La grecità si fa mito e il mito si dichiara anche nel quotidiano. E così sia! Ma la cultura greca è ancora nel nostro esistere. Troia non era Occidente. Era ed è la Turchia. Cartagine non era Occidente. Era ed è Tunisia.

      I filosofi ragionavano di filosofia, ma preferivano anche agire. Azione che si svolge nel tempo e non fuori dal tempo. Alla politica della parola doveva subentrare la politica dell'azione.

Altrimenti che senso avrebbe avuto il loro stesso filosofare? Uccidiamo ancora una volta il Mediterraneo greco – latino… Uccidiamolo e ucciderlo significa il suicidio di una civiltà che ha tracciato la storia del passaggio tra l'Antico e il Rinascimento.

Il Mediterraneo è inconcepibile soltanto se si pensa alla classicità greco – latina, come resta incomprensibile se lo si affida soltanto al mondo Arabo o al mondo cristiano e musulmano ed ebraico. Ci sono state le civiltà ma dentro le civiltà ci sono state le religioni, le culture, le eredità.

    Il tempo della Mesopotamia non è mai finito, ovvero il pensiero forte e convergente e divergente ha avuto come riferimenti sia la terra che il mare, sia il tempo che lo spazio. In tutto questo le archeologie non sono soltanto i reperti, ma sono una geo – etnia che coinvolge popoli e cittadinanze. Il tempo della Mesopotamia è il tempo infinito che è scomparso. Ma questo scomparire non dimenticare. Noi restiamo Mediterranei intrecciati e le arti sono una civiltà in costante dialogo tra noi e il passato, tra il Pensiero e l'Agire.

 

 

 

 



Italian Institute for the Future : Un'intera estate per guardare al futuro!

 

Un'estate intera per guardare al futuro


Cari amici,
 
d'estate si stacca la spina ma spesso si fanno anche piani per il futuro, guardando all'anno che ci attende e alle sfide che ci toccherà affrontare. Per questo all'Italian Institute for the Future abbiamo pensato di darvi un po' di spunti per le vostre riflessioni di lungo termine.

Fino al 31 luglio c'è un'imperdibile offerta per voi: acquistando l'ultimo numero della nostra rivista FUTURI, dedicato alla rivoluzione demografica (ma non solo), riceverete un codice promozionale valido per l'acquisto dei numeri precedenti al 50% di sconto! La promozione è valida sia per la versione cartacea che per gli ebook, ma solo dal nostro sito www.instituteforthefuture.it/pubblicazioni.

Se invece per le vostre letture estive preferite degli appassionanti racconti di fantascienza, c'è sempre la nostra antologia Segnali dal futuro, che presenteremo lunedì 11 luglio alle ore 18.00 presso la Libreria Iocisto a Napoli. All'incontro parteciperanno i curatori Francesco Verso e Roberto Paura, modera Carmine Treanni, direttore di "Delos Science Fiction".

Se siete appassionati di Spazio e vi siete persi il nostro evento "Un viaggio lungo un anno" per celebrare il primo anno di attività del Center for Near Space, vi invitiamo a consultare la pagina dedicata sul nostro sito per scaricare tutte le presentazioni e scoprire su cosa stanno lavorando i nostri colleghi.

Non ci resta che augurarvi una buona estate, sempre con un occhio aperto verso l'orizzonte!
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www.instituteforthefuture.it
 

Ferrara-Italia- La Newsletter dell'8 Luglio

 
La newsletter dell'8 luglio - Il nostro sguardo sul mondo
Per questo quarto appuntamento con i nostri dossier settimanali estivi abbiamo pensato a delle proposte di lettura: non solo recensioni di libri, ma anche interviste con autori e racconti dei nostri collaboratori. Di seguito potrai trovare un estratto dell'introduzione e il collegamento diretto al Sommario con una selezione di articoli dal nostro archivio. Buona lettura!
Rimani aggiornato e continua a leggere i contenuti inediti che pubblichiamo nella sezione Comunicati stampa e sulla nostra pagina Facebook.

ATTENZIONE: LEGGERE NUOCE GRAVEMENTE ALL'IGNORANZA
di Federica Pezzoli
E' quasi un paradosso: è vero, i libri possono non essere reali, ma nello stesso tempo sono spesso strumenti per leggere, interpretare e persino assimilare la realtà e la vita, perché immaginare, in fondo, forse non è altro che leggere pagine di una realtà e di una vita futura.
Questa settimana vi proponiamo una selezione di articoli che riguardano i libri, i lettori e gli scrittori...
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Ferrara-Italy: INVITO E PROGRAMMA DI AUTORI A CORTE 2016

 http://www.autoriacorte.onweb.it/

https://www.facebook.com/AUTORIACORTEFerrara/



In attesa della "prima" del 12 luglio per la rassegna Autori a Corte 2016 con ospite d'onore Antonio Casanova e il suo Thriller dal titolo "21"

Vi inviamo l'intera programmazione con un invito particolare a tutti voi e a coloro che possono essere interessati

Vi aspettiamo  numerosi

 

Vincenzo Iannuzzo e Federico Felloni

 

Sgarbi : ANNULLATO SPETTACOLO SU CARAVAGGIO A FERMO - Comunicato Stampa

 
ROMA, SGARBI ANNULLA SPETTACOLO SU «CARAVAGGIO»
IN PROGRAMMA LUNEDI' 11 LUGLIO A FERMO
«Opportuno lasciare spazio al lutto e alla riflessione su quanto accaduto»
 
ROMA - Vittorio Sgarbi ha deciso di annullare lo spettacolo «Caravaggio» in programma lunedì 11 luglio, alle 21,30, a  Villa Vitali, a Fermo, nelle Marche.
 
«Credo sia opportuno - spiega Sgarbi - lasciare spazio al lutto per la morte di Emmanuel Chidi Nnamdi e alla riflessione su quanto accaduto. Sono giorni di grande turbamento.  Tra l'altro, lo spettacolo racconta, attraverso le opere d'arte di Caravaggio, episodi di vita estrema e di violenza che riguardano Caravaggio e Pasolini, e non voglio che qualcuno li accosti alle vicende del nostro tempo».
D'intesa con la «Promo Music» che produce «Caravaggio», nei prossimi giorni sarà comunicata una nuova data.

l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)
+39 340 73 29 363
press@vittoriosgarbi.it