Angelo Giubileo, L'innominabile attuale (Transumanesimo e Tecnomagia...)



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Da: Angelo Giubileo <angelogiubileo6@gmail.com>
Date: lun 28 nov 2022 alle ore 13:40
Subject: Nuovo articolo L'innominabile attuale

Il libro di Andrea Venanzoni, dal titolo "Il trono oscuro. Magia, potere e tecnologia nel mondo contemporaneo", ha l'esclusivo merito di leggere il presente innestandolo nella pratica continua, che si perde davvero nella notte dei tempi, di un'arte "magica" che tende a imporre una visione utopica e collettiva a individui che, viceversa, ambiscono prima di tutto a restare con la propria visione "oscura e individualistica". In entrambe le situazioni, lo scontro soggiace tuttavia a un discorso o logica dialettica (e quindi politica) di "potere", tuttavia fondata e introdotta da coloro che per l'appunto partecipano di una visione utopica, e quindi essenzialmente "magica", e inoltre collettiva, e quindi in qualche modo imperialista o universale. A tale proposito, la conclusione del discorso di Heidegger si rivela inappuntabile: invece di "poetare l'enigma dell'essere", l'umanità ha preferito fondare un discorso iniziatico basato su un continuo rapporto di "forze". Anche se appare piuttosto evidente come il complesso intreccio di questa relazione sia ed è oltrepassato dal pensare "oscuro" di ogni individuo.  Un esempio, in tal senso, è dato dalla stessa teoria dell'apocatastasi paolina, e tante altre consimili precedenti, che perviene a questo scopo, ovvero il raggiungimento di una dimensione completa dell'"individuo" non soggetta più ad alcun potere perché intrisa di ogni potere. E così si spiega l'invenzione <umana> di <Dio>, che serve essenzialmente a questo scopo: superare l'ottica di ogni visione di potere invasivo e costringente che s'impone come "assoluto". Struttura e dinamica, questa, validamente ed efficacemente esplicata da Marco Gervasoni nel suo ultimo libro, dal titolo "Pensare l'impolitico. Il conservatorismo italiano". E in particolare, per quanto si è detto, attiene alla distinzione tra una visione collettivista (in Italia, propria della sinistra tradizionale) e una individualista (in Italia, propria della destra tradizionale) del reale. 
Ma, ritornando al saggio di Venanzoni, l'attualità - diversamente dal linguaggio politico - ci propone un discorso - anche se, fondamentalmente, sempre lo stesso ovvero il discorso sull'"essere che è e non può non essere" (Parmenide) - piuttosto basato sul potere attuale della scienza e della tecnica, e quindi l'uso "magico" ispirato da una nuova visione collettivistica e quindi una nuova utopia. Quella delle macchine.
Nell'attualita', l'utopia transumanista della Silicon Valley fonda il discorso del potere delle macchine che superano i limiti di potere di ogni individuo e prefigurano l'avvento di un nuovo paradiso artificiale. In base all'assunzione di questa logica fondativa di un nuovo spazio-tempo "virtuale", ogni individuo è co-stretto a vivere in questo mondo e pertanto co-stretto a fare i conti con il nuovo potere collettivistico, in passato piuttisto religioso e/o politico, che lo circonda. Anche se l'individuo in questione sceglie di vivere la propria esistenza in una forma che l'autore definisce "sciamanica", una sorta perfino di hacker anti-sistema, egli è comunque costretto a combattere secondo una logica di potere che gli è imposta dall'esterno. Altro che "poetare l'enigma dell'essere"! E, in aggiunta, con il rischio, come ribadisce ancora Heidegger, di perdere ogni individuo la propria <umana> identità... "Ma se l'essere, nella sua stessa essenza, man-tenesse l'essenza dell'uomo? E se l'essenza dell'uomo riposasse nel pensare la verità dell'essere? Allora il pensiero deve poetare l'enigma dell'essere. Esso porta l'aurora del pensato nella vicinanza di ciò che è da pensarsi".
Se volete capire il presente, oltre al passato e al futuro in qualche modo atteso, oracolare, vi consiglio vivamente di leggere il libro di Andrea Venanzoni. 
Angelo Giubileo
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Roberto Guerra