Il demone della guerra e la necessita di difendersi.



Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>
 
È stato autorevolmente detto che la guerra è la dimostrazione più eloquente della stupidità umana. Tuttavia, considerato che a questo demone bisogna opporsi anche risolutamente per legittima difesa,  non è infrequente domandarci come ci si difende. Da tempo, in Europa, almeno, non eravamo più abituati a porci questa domanda,  ma dopo l'aggressione russa all'Ucraina siamo obbligati a riproporci tale drammatico quesito. Settant'anni fa, il 27 maggio 1952, i capi di governo di sei paesi europei firmarono a Parigi il Trattato costitutivo della Comunità europea di difesa (CED), gemello del Trattato costitutivo della Comunità europea del carbone e dell'acciaio  (CECA), firmato l'anno precedente dagli stessi sei paesi sempre a Parigi. Lo scopo della CED era quello di promuovere la difesa del Vecchio Continente, attraverso la formazione di una difesa europea sovranazionale nel suo carattere e adeguatamente finalizzata a creare un patto di difesa comune operante in seno al sistema di sicurezza atlantico nato nel 1949. Paolo Emilio Taviani, politico e ministro di lungo corso ci ha lasciato delle interessanti riflessioni sull'avvio e sullo sfortunato declino di un progetto che si riscopre oggi di estrema attualità e che non si deve più lasciar cadere come fu un tempo per l'ostinato e persistente nazionalismo francese  Un progetto che serve ormai urgentemente per garantire le libertà democratiche di una parte del mondo che non potrà mai rinunciare a secoli di evoluzione e di formazione democratica: un processo in divenire che ha più che mai il compito di fare scudo contro le prepotenti violenze dei dispotismi orientali. Una rivisitazione delle riflessioni di Paolo Emilio Taviani che fu a più riprese ministro e protagonista di quella miope stagione è quanto mai utile proprio perché lo statista democristiano vide con chiarezza l'insufficienza difensiva  che soltanto una difesa atlantica avrebbe rappresentato per l'Europa comunitaria. Gli eventi della guerra fredda e il rischio di un serio tentativo sovietico di aggirare le strutture atlantiche e di dividere il fronte occidentale vennero da Taviani messi lucidamente in luce. Il fallimento della Comunità Europea di Difesa fu un vero passo falso sulla dell'unità europea. La Francia fu senz'altro la prima colpevole di tal scacco, ma la non decisa opposizione degli altri partner europei finì per affossare un'idea che avrebbe rafforzato lo stesso spirito atlantico, senza quel tergiversare che di fronte alla mai sopita minaccia russa ha rallentato il desiderio di difesa.
Casalino Pierluigi