Se è vero che a partire dagli anni Venti del Novecento le donne hanno potuto affermarsi indipendentemente e senza il consenso di un uomo, Benedetta Cappa ne è una testimonianza. Nata a Roma nel 1897 da Innocenzo Cappa, ufficiale di carriera piemontese, e da Amalia Cipoffina, di confessione valdese, sin da bambina espresse una passione per l'arte. "Voglio fare il pittore, e non la pittrice come mia madre", aveva affermato una giovanissima Benedetta, pensando a un mestiere maschile e rivendicando una parità che non esisteva nell'ambito.
Benedetta, che si firmava solo con il nome femminile o più semplicemente Beny, divenne poi una pittrice, scrittrice, poetessa, moglie, madre, ma in particolar modo fu un punto di riferimento per il Futurismo. A essere rilevante è stato il suo atteggiamento professionale una volta entrata in contatto con il movimento.
"Noi vogliamo glorificare le belle idee per cui si muore e il disprezzo per la donna", scriveva Filippo Tommaso Marinetti nel primo Manifesto Futurista pubblicato su Le Figaro a Parigi nel 1909. Eppure quest'idea cambiò radicalmente e la colpa, o il merito, fu attribuito proprio a Benedetta Cappa, sua moglie. Le posizioni del leader del movimento infatti si ammorbidirono nell'arco di dieci anni e molti compagni futuristi avevano ricondotto il radicale cambiamento alla presenza della donna nella sua vita. Nonostante la personalità di quest'ultima sia rimasta in ombra rispetto a quella del leader del Futurismo, la sua figura è stata a suo tempo ammirata, corteggiata e una guida per i membri del movimento.................................................................
*Roby Guerra, bellissimo articolo su Il Giornale per Benedetta Cappa Marinetti( BENY), moglie di FTM e pioniera, tra l'altro, dell'Aeropittura, raramente, in un pezzo mediatico, puntualizzato in tale globalità! Benedetta non solo futurista ma femminile-vera femminista antelitteram, donna libera, anche allieva di Balla...