Pubblicità in Tv? Un cancro sociale, oggi....

di Roby Guerra

Nei decenni scorsi, le critiche alla pubblicità erano diffuse, certa invasività era consapevole ai più, persino eccessive per certe dinamiche ormai storiche e pluridecennali (la storia stessa della pubblicità, certi input molto critici e creativi anche  di personaggi come il noto Packard o il celeberrimo McLuhan). Non ultimo, in Italia, copione della sinistra già in crisi, Berlusconi era un demonio, rovinava la televisione con Media Set e il suo stile invasivo pubblicitario, lobotomizzava il costume degli italiani, degradandolo in modi autoritari (?)...
Oggi che il Pd da un pezzo è il partito più conservatore nei fatti, il Partito dei Banchieri, dei migranti, dei gay ecc., certo dibattito in primo piano (all'epoca almeno parzialmente, al di là dell'antiberlusconismo cosiddetto, a livello intellettuale creativo era già un problema), è , coerentemente..., e con modalità patologico sociali azzerato!
I già presenti allora ma insufficienti segni creativi nel fenomeno Pubblicità e nei suoi autori...pubblicitari  non esistono più o quasi.
La nuova generazione di pubblicitari è uno squallore infinito e pericoloso, degradante e degradato, il consumatore (senza neppure messaggi occulti..) come copione (tranne pochissime eccezioni) è considerato a livello predefinito incapace di cognizione  e pensiero, spesso alla luce del Sole; gli intellettuali quasi tutti silenti, smemorati.
E non si tratta solo di follia sociale alla luce del Sole, quasi un alzhaimer astratto ma intenzionale certo boom smemorato, mentre la lobotomia mentale è un fatto!
Nei programmi televisivi (tutti o quasi) il 70% dei diversamente e malati palinsesti (con l'Audience come una divinità, a priori dal contenuto in generale) è invasiva patologica ossessiva Pubblicità, come un pugnale dentro i programmi e poi minuti e minuti come Caroselli Mostrum non identificati! (Anche la Rai che è un finto canale pubblico, pagata dagli italiani!).
Brevemente, la Pubblicità oggi è come un cancro sociale, e non solo danni metaforici!
Andrebbe diagnostica come malattia mentale o follia (come intuirono nel secolo scorso molti scienziati vero sociali, come Erich Fromm) e anche in Oncologia ormai!