La collaborazione tra la Germania e la Russia sovietica. Dal Rapallo Geist al Patto Molotov-Ribbentrop.



Da: Pierluigi Casalino  
 
Alla collaborazione militare tra la Germania e la Russia sovietica tra il 1922 al 1930 ho dedicato a suo tempo un circostanziato articolo sul mio blog pierluigicasalino.altervista.org. Al termine della prima guerra mondiale Germania e Russia erano divenuti due Paesi outcast nello scenario internazionale soprattutto per la situazione venutasi a creare all'indomani del trattato di pace di Versailles. E fu quindi in occasione e a margine della conferenza di Genova del 1922 che Mosca e Berlino trovarono un accordo, che, per la sede in cui venne firmato, prese il nome di intesa di Rapallo, da cui scaturì lo spirito di Rapallo o Rapallo Geist. D'altra parte la Russia bolscevica era riconoscente verso la Germania per l'aiuto fornito dallo Stato Maggiore di quel Paese a Lenin per rientrare in patria e sovvertirvi l'ordine costituzionale e allontanare la Russia dall'impegno bellico contro gli Imperi Centrali. Tant'è che si hanno le prove storiche del fatto che lo stesso Lenin fosse a libro paga dei servizi segreti del Reich. Come ricordavo nella mia nota sull'argomento la collaborazione economica tra i due Stati prevedeva clausole segrete che consentivano il riarmo tedesco aggirando il divieto imposto dagli alleati, vincitori del primo conflitto mondiale. Tale riarmo si fondava sull'uso delle fabbriche russe per ricostruzione della macchina bellica tedesca in cambio anche dell'addestramento degli effettivi dell'Armata Rossa. La cosa passò inosservata fino al 3 dicembre 1926, quando il quotidiano britannico "Manchester Guardian" pubblicò un articolo del suo corrispondente a Berlino, che riferiva con molti particolari della collaborazione militare tedesco-sovietica, menzionando tra l'altro un accordo intercorso tra la Reichswehr ed un'impresa chimica tedesca per la creazione di una fabbrica di gas asfissianti sul territorio russo. Una vera bomba scoppiò quando, il 5 dicembre, il "Vorwarts" riportò la notizia pubblicata dal giornale inglese e chiese al governo tedesco una spiegazione ufficiale sulla collaborazione militare tra la Germania e la Russia sovietica, facendo intendere che di essere deciso a non lasciar cadere la questione. Il 16 dicembre, Scheidemann pronunciò davanti al Reichstag un discorso di denuncia non soltanto delle iniziative  intraprese dalla Reichswehr con le organizzazioni industriali e di destra all'interno della Germania, ma soprattutto delle sue attività clandestine in Russia, appoggiandosi alle rivelazioni del "Manchester Guardian". Ancor più duro fu l'attacco che Schwartz, un comunista dissidente, seguace di Korsch, sferro' il giorno dopo alla politica del KPD e dei dirigenti sovietici, citando Bucharin che, al IV Congresso del Komintern, nel 1922, aveva giudicato ammissibile un'alleanza militare tra l'Urss ed uno Stato borghese. In un primo momento Mosca reagì a queste rivelazioni con un silenzio non privo di imbarazzo. Dopo il discorso di Scheidemann e la grave accusa lanciata dalla stampa socialdemocratica tedesca al governo sovietico di aiutare la Germania a riarmarsi per la "revanche", la Pravda rispose con un editoriale in cui ci si limitava a respingere l'accusa, argomentando che il trattato di Versailles del 1919 no  proibiva alla Germania di aprire fabbriche all'estero. In questo clima intervenne un altro fatto allarmante. Il 17 dicembre 1926, un colpo di Stato rovescio' a Kaunas, capitale della Lituania, il governo di tendenza socialdemocratica, lo stesso che aveva concluso un trattato con l'Urss, e innalzo' alla carica di primo ministro con poteri quasi dittatoriali il conservatore Voldemaras, di spiccate tendenze nazionalistiche. Le potenze occidentali, dal canto loro, mostrarono di non prendere troppo sul serio lo scoop dell'organo britannico e il 12 dicembre  fu firmato il protocollo finale che aboliva la Commissione di controllo militare interalleata sulla Germania. La SPD avviò, invece, una violenta campagna di denuncia della produzione di granate sovietiche per la Reichswehr. La stampa sovietica accusò le ragioni di tale campagna come un disegno degli inglesi di scatenare un conflitto contro la Russia. E d'altronde, Mosca rivendicava il proprio  diritto all'auto-difesa. Nel rinviare per le conclusioni della vicenda al mio precedente articolo, va peraltro ricordato nuovamente che lo spirito  di Rapallo, nonostante  le polemiche, continuò a soffiare in ogni caso anche nelle successive stagioni politiche tedesche fino al celebre  patto nazisovietico Molotov-Ribbentrop. Su questa scellerata intesa rinvio al mio articolo "Stalin e Hitler attrazione letale",  pubblicato su Comunicati.net. 
Casalino Pierluigi.  

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