LA VIA DELLA MENZOGNA OVVERO IL TRIONFO DELLA DEMAGOGIA

Uno dei mali più gravi della democrazia, scriveva Tcqueville, è l'amore smodato verso di essa, un amore che genera menzogna e demagogia. Il problema è antico e complesso, ma ora diventa globale proprio per questo ancor più insidioso. I due clamorosi casi del 2016 sono le vittorie di Brexit in Gran Bretagna e quella di Trump in America. Tutto ciò deriva dall'uso spregiudicato ed artefatto della parola e specialmentwe della lingua politica, che esalta al ruolo di credibile la falsità ai danni della verità. Un difetto che contagia ormai anche i giornalisti che intellettualmente dovrebbero farsi paladini del vero per fornire un serrvizio di giusta informazione alla gente e non avvelenarla di menzogne periciolose. La retorica ha sempre utilizzato enfrasi, esagerazioni e magniloquenza a buon mercato. Ma ora si va oltre i limiti della decenza e ne emerge una rappresentazione del<mondo scorretta e persino disastrosa per l'intelligenza. E' il tronfo della demagogia senza fine, un mexxanismo che suscita rissosità e confusione. Nulla è più vero, tutto è virtualmente menzognero, pericolosamente distruttivo. Quella passione per la verità che predicava Aristotele è oggi smarrita in un nihilismo di maniera che deprime il pur minimo senso critico. Quando Habermas di sfera critica dell'opinione pubblica non pensava forse a che punto invece saremmo arrivati
Casalino Pierluigi