Foto e misteri
Ai lettori mi corre l'obbligo di precisare, in relazione all'articolo apparso su questa testata in data 12 maggio 2016, quanto segue:
1. Lo scambio intercorso tra me e Zavagli, tramite SMS, lo ritenevo, e lo continuo a ritenere, privato, tra colleghi e non divulgabile. Invece è stato usato per la realizzazione di una parte dell'articolo, scelta che, soggettivamente, nulla toglie o aggiunge al fatto in sé: l'invio in malafede di foto e la loro pubblicazione in buonafede.
Sono stato dunque intervistato a mia insaputa. Ne prendo atto.
Sono stato dunque intervistato a mia insaputa. Ne prendo atto.
2. Ritengo oltremodo grave e scorretto che Zavagli non abbia palesato le sue intenzioni, in ordine al reale motivo del colloquio (via sms).
Approfittare della buonafede altrui non è mai bello. Buona nota per il futuro.
Approfittare della buonafede altrui non è mai bello. Buona nota per il futuro.
3. Feci notare ad amici quella mattina, e poi anche su FB, commentando un post pubblico (post che pure Zavagli e la redazione avrebbero potuto trovare, visto che frequentano così bene i social) lo stesso 9 maggio alle 11.32, l'incoerenza temporale delle foto, evidenziando che l'articolo del Resto del Carlino riportava foto che io pubblicai già 3 anni fa.
Ogni giornale e ogni collega ha un diverso approccio ai social.
Il mio stile e il mio metodo, quando scrivo come giornalista, sono molto diversi da quelli di Zavagli.
Ogni giornale e ogni collega ha un diverso approccio ai social.
Il mio stile e il mio metodo, quando scrivo come giornalista, sono molto diversi da quelli di Zavagli.
Infine, ritengo irricevibile una pseudo accusa per una sorta di "colpa morale" (dato che la deontologia la relego a quando esercito) perché, a giornale stampato, al bar, non avrei "fatto le pulci" ai colleghi del Carlino, magari con una lettera a estense.com.
Forse Zavagli l'avrebbe fatto, non lo so, ma non è accettabile confondere obblighi morali, di cui ciascuno risponde per sé, con obblighi giuridici, che discendono dalle Legge e che ci vincolano tutti.
Forse Zavagli l'avrebbe fatto, non lo so, ma non è accettabile confondere obblighi morali, di cui ciascuno risponde per sé, con obblighi giuridici, che discendono dalle Legge e che ci vincolano tutti.
Quando saremo in uno stato etico di quel tipo mi adeguerò di conseguenza, al momento mi risulta invece che la responsabilità sia ancora personale.
Come giustamente è stato fatto notare "qualcuno ha osservato che sarebbe stata quella foto, o il suo uso, a scatenare ondate di razzismo tra i ferraresi. Mi domando in quale mondo vivano queste persone. Non certo nella zona Gad." e non avendo io alcun rapporto col Carlino (e Zavagli, ex collaboratore della Nuova dovrebbe ben intenderne le ragioni), né avendo inviato alcunché, ogni altra considerazione la considero decisamente soggettiva, se non decisamente risibile.
Spiace non sapere ancora ad oggi quali menti e mani, quali nomi e cognomi, abbiano confezionato tale j'accuse, così come rimane ad ora ignoto il malfidato mittente.
Tanto dovevo ai lettori, specie a quelli che fino al 5 luglio 2015 hanno letto il mio blog.
Distinti saluti,Tanto dovevo ai lettori, specie a quelli che fino al 5 luglio 2015 hanno letto il mio blog.
Lorenzo Barbieri
Caro Lorenzo,
mi rincuora che stile e metodo siano diversi. Mi preoccuperei dell'ipotesi contraria.
Vado per punti. Il senso di una conversazione è diverso dal suo contenuto letterale. Quella conversazione è rimasta privata. D'altro canto non l'avrei mai pubblicata dato il tenore delle parole che usavi nei confronti dei colleghi del Carlino.
Viene comunque il sorriso a leggere di una intervista a tua insaputa. Ti abbiamo cercato varie volte nel corso della giornata dal cellulare di redazione. Poi, in tarda serata, con il mio privato. Se volevamo chiederti che dopobarba usi avremmo rimandato la curiosità al giorno dopo. Che fosse una intervista era inoltre chiaro dal tenore delle domande. Tanto che all'ultima ("quelle foto le hai scattate tu?") hai omesso – libera scelta – di rispondere. Su questo tornerò a breve.
Se il post a cui ti riferisci è quello che poi hai rimosso dalla conversazione sulla pagina facebook di Estense.com, si trattava di un post privato, non visibile da noi. Se l'hai fatto notare ad amici, siamo contenti per loro.Se ti si accusa di "colpa morale" non ti si accusa di "obblighi giuridici". Rileggiti che hai fatto un po' di confusione.
Torniamo alle foto (quelle dei bambini nel cassonetto dei rifiuti e quella della rissa fotografata dal balcone) che, per quanto si desume dal tuo blog, immaginiamo ritrarre vicende del giugno 2013. Anche tu sei giustamente curioso di conoscere il nome del "malfidato mittente". Sappiamo che non sei stato tu. Pensa se fosse qualcuno che ha denunciato episodi di degrado in zona Gad. La rilevazione potrebbe minarne la credibilità. Rimane uno dei misteri di questa vicenda. Come rimane un mistero che a giugno 2013 siano ancora presenti in zona Gad i cassonetti a cubo per i rifiuti che Hera dice di aver rimosso a fine 2012-inizio 2013. O come rimane un mistero il fatto che una rissa estiva avvenga con le foglie autunnali lungo i marciapiedi e sugli alberi. Alberi che tra l'altro, vista la posizione in cui è stata scattata la foto, devono essere cresciuti incredibilmente in questi tre anni. Chi va in piazzetta Toti oggi può notare che le chiome coprono tutto il palazzo.
Ecco ulteriori motivi per chiedersi non solo chi ha mandato quelle foto al giornale nei giorni scorsi, ma anche chi e soprattutto quando le ha scattate prima della loro pubblicazione nel tuo blog nel giugno 2013. Anche perché quelle che hai editato tu vedono cancellati i dati Exif che permetterebbero altrimenti di avere già le risposte.
*Nota di R. Guerra
? Spiace constatare, oltre al degrado multietnico chiaro a tutti a Ferrara tranne all'ideologismo benismo e buonista (anche il sindaco se ne è accorto, mettendoci la faccia, la Sapignola invece come Ponzio Pilato, ma perchè il sindaco non la fa dimettere?) il degrado parallelo multietnico di una testata on line che pure aveva portato freschezza e una informazione non ingessata in città. La sindrome di Stoccolma ormai è evidentemente dilagante nella Ferrara pseudoumanitaria (per ingenuità o interessi di bottega) quando ormai probabilmente si è già superato l'orizzonte degli eventi e il futuro di Ferrara sarà semplicemente, di questo passo esponenziale, un mero Borgo multietnico. Nello specifico, è molto irritante la demonizzazione assurda di un giovane talento scrittore (in sinergie nazionali anche futuriste) reo a quanto pare di non avere fatto il diversamente delatore. E poi lo stile o meglio non stile: prima certa testata s'inventa una travagliata con taglio quasi editorialistico, Articolo con la A maiuscola in tal senso. Poi ammette la replica ma nelle lettere al direttore, che naturalmente rilancia commentando postillando, doppio trucco Abc della comunicazione per in sè velinare la legittima replica del giovane scrittore geopolitico. Trascurando l'essenza persino delle photo inquisite. Il Resto del Carlino ha già spiegato in ogni caso, scusandosi, che cambia poco la logica del senso! Quelle photo semmai segnalavano già tre anni fa un degrado multietnico fuori controllo. Se dopo tre anni la situazione sta esplodendo, come narrano le cronache oggettive, questo era il focus da analizzare e basta... in tre anni nulla di convincente è stato fatto per sanare l'area GAD! E i primi responsabili sono non solo i politicanti pieddini ma anche certa stampa con il prosciutto negli occhi. Che si preoccupa e appassiona maggiormente nel cercare con zelo inquisitorio chi invia photo datate, che sbatte nell'agorà mediatico locale ragazzi poco più che ventenni per questioni assolutamente off topic. Lasciando perdere che si tratta anche di un blogger della testata stessa! Oggi lo sappiamo, Estense com è l'organo del Centrismo Sociale Rosso ferrarese. Meno male che non siamo a Bologna....
*Nota di R. Guerra
? Spiace constatare, oltre al degrado multietnico chiaro a tutti a Ferrara tranne all'ideologismo benismo e buonista (anche il sindaco se ne è accorto, mettendoci la faccia, la Sapignola invece come Ponzio Pilato, ma perchè il sindaco non la fa dimettere?) il degrado parallelo multietnico di una testata on line che pure aveva portato freschezza e una informazione non ingessata in città. La sindrome di Stoccolma ormai è evidentemente dilagante nella Ferrara pseudoumanitaria (per ingenuità o interessi di bottega) quando ormai probabilmente si è già superato l'orizzonte degli eventi e il futuro di Ferrara sarà semplicemente, di questo passo esponenziale, un mero Borgo multietnico. Nello specifico, è molto irritante la demonizzazione assurda di un giovane talento scrittore (in sinergie nazionali anche futuriste) reo a quanto pare di non avere fatto il diversamente delatore. E poi lo stile o meglio non stile: prima certa testata s'inventa una travagliata con taglio quasi editorialistico, Articolo con la A maiuscola in tal senso. Poi ammette la replica ma nelle lettere al direttore, che naturalmente rilancia commentando postillando, doppio trucco Abc della comunicazione per in sè velinare la legittima replica del giovane scrittore geopolitico. Trascurando l'essenza persino delle photo inquisite. Il Resto del Carlino ha già spiegato in ogni caso, scusandosi, che cambia poco la logica del senso! Quelle photo semmai segnalavano già tre anni fa un degrado multietnico fuori controllo. Se dopo tre anni la situazione sta esplodendo, come narrano le cronache oggettive, questo era il focus da analizzare e basta... in tre anni nulla di convincente è stato fatto per sanare l'area GAD! E i primi responsabili sono non solo i politicanti pieddini ma anche certa stampa con il prosciutto negli occhi. Che si preoccupa e appassiona maggiormente nel cercare con zelo inquisitorio chi invia photo datate, che sbatte nell'agorà mediatico locale ragazzi poco più che ventenni per questioni assolutamente off topic. Lasciando perdere che si tratta anche di un blogger della testata stessa! Oggi lo sappiamo, Estense com è l'organo del Centrismo Sociale Rosso ferrarese. Meno male che non siamo a Bologna....