IL GIORNALE
http://www.ilgiornale.it/news/interni/ecco-enti-che-nessuno-taglia-ci-costano-7-miliardi-826745.html
Ferrara – Si è conclusa venerdì notte la rassegna Night and Blues 2012, organizzata dal Rione Santo Spirito nonostante le avversità, che ha raccolto consensi e appassionato il pubblico con una proposta musicale di grande qualità in una sede diversa dal solito – il Chiostro della Chiesa di Santo Spirito – che ha comunque fatto da degno scenario agli spettacoli.
Tavoli, sedie, lumini panche e le 6 mirabili colonne - che accompagnano sempre i contradaioli gialloverdi - sono ritornati quindi nel Chiostro di Santa Maria della Consolazione, mentre i “padroni di casa” dovranno aspettare almeno un atro mese per poter riaffacciarsi nella loro sede, in attesa che la struttura venga messa in sicurezza.
L'Undicesima edizione del Night&Blues sarà sempre ricordata come l'edizione dell'emergenza, come racconta Gabriele Mantovani, vice presidente del Rione di Santo Spirito: “quando il Comune di Ferrara, nelle persone degli assessori Maisto e Modonesi, e i dirigenti dell'ER.GO capitanati dalla Dottoressa Mondin, raggiunsero l'accordo di indicarci come location il ChiostroSantoSpirito ci sentimmo spaventati”.
Mantovani infatti spiega che in quel chiostro molti dei contradaioli ci sono cresciuti, negli anni '70, e ci scappavamo a giocarci all'insaputa delle famiglie perchè era un posto "pericoloso". In seguito il chiostro fu chiuso al pubblico per un accurato restauro che lo fece diventare un tempio della musica.
“Erano i tempi di Abbado” aggiunge Mantovani in una nota “Mentre noi iniziavamo la nostra avventura di Rione, nella fine anni'90 in Via Mortara nel Chiostro del Lazzareto, come si chiama all'epoca: anni e anni di lavoro e il Chiostro di Santa Maria della Consolazione è diventato il Chiostro più musicale di Ferrara”. Questo fino al 20 maggio 2012, quando un altro tipo di musica si è impossessato del chiostro rinascimentale.
FERRARA 24ORE
http://www.ferrara24ore.it/news/ferrara/009348-night-and-blues-grande-successo-lundicesima-edizione
(LIBERAMENTE EDIZIONI)
C’è stato un tempo in cui la bellezza era lontana, irraggiungibile e ogni gesto, ogni evento, mi sembravano svuotati di senso. Poi è accaduto qualcosa, anzi proprio nel momento in cui lo scetticismo aveva preso il sopravvento arrivò la metamorfosi. Il desiderio è diventato ancora una volta la spinta propulsiva; era desiderio di riconciliazione. Con chi mi stavo riconciliando? Ora lo so bene. Mi stavo riconciliando con l’umanità. Col mondo. Da allora ho reimparato a cogliere la bellezza che c’è nelle cose, negli uomini, ovunque. Come prima cosa decisi di scrivere una lettera agli amici che avevo trascurato o dai quali mi ero allontanato. Volevo offrire loro una lettera che parlasse della bellezza perché sentivo che il mondo circostante non provava nemmeno a mettersi nell’ordine di idee del bello. Mentre scrivevo leggevo. E ciò che leggevo mi conduceva alla bellezza. Interpretai queste coincidenze come un vero e proprio segno. "Palomar" di Calvino, "Fedro" di Platone, Epicuro e la sua "Lettera sulla felicità", "Elogio dell’ozio" di Stevenson, "Vita di un perdigiorno" di Eichendorff, "L’arte dell’ozio" di Hermann Messe, "Il viaggiatore incantato" di Leskov, "La gioia di vivere" di Montaigne, Delerm e "La prima sorsata di birra". Ho spedito la "Lettera agli amici sulla bellezza" a diverse persone. Ora vorrei che questa lettera incontrasse altri amici per condividere con loro tutto ciò che di bello il mondo può offrire. (Davide Bregola)
continua
http://www.sololibri.net/Lettera-agli-amici-sulla-bellezza.html
(LIBERAMENTE EDIZIONI)
C'è stato un tempo in cui la bellezza era lontana, irraggiungibile e ogni gesto, ogni evento, mi sembravano svuotati di senso. Poi è accaduto qualcosa, anzi proprio nel momento in cui lo scetticismo aveva preso il sopravvento arrivò la metamorfosi. Il desiderio è diventato ancora una volta la spinta propulsiva; era desiderio di riconciliazione. Con chi mi stavo riconciliando? Ora lo so bene. Mi stavo riconciliando con l'umanità. Col mondo. Da allora ho reimparato a cogliere la bellezza che c'è nelle cose, negli uomini, ovunque. Come prima cosa decisi di scrivere una lettera agli amici che avevo trascurato o dai quali mi ero allontanato. Volevo offrire loro una lettera che parlasse della bellezza perché sentivo che il mondo circostante non provava nemmeno a mettersi nell'ordine di idee del bello. Mentre scrivevo leggevo. E ciò che leggevo mi conduceva alla bellezza. Interpretai queste coincidenze come un vero e proprio segno. "Palomar" di Calvino, "Fedro" di Platone, Epicuro e la sua "Lettera sulla felicità", "Elogio dell'ozio" di Stevenson, "Vita di un perdigiorno" di Eichendorff, "L'arte dell'ozio" di Hermann Messe, "Il viaggiatore incantato" di Leskov, "La gioia di vivere" di Montaigne, Delerm e "La prima sorsata di birra". Ho spedito la "Lettera agli amici sulla bellezza" a diverse persone. Ora vorrei che questa lettera incontrasse altri amici per condividere con loro tutto ciò che di bello il mondo può offrire. (Davide Bregola)
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