Fwd: Galeazzo Ciano e la Cina.



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Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>

Forse è stata la più grande operazione politico-diplomatica dell'Italia in Cina. Si tratta del lavoro di apertura svolto da Galeazzo Ciano nei confronti della Cina negli Anni Trenta. Precedendo uomini come Enrico Mattei sul piano della collaborazione con i paesi extra europei, Ciano avvio' una importante stagione di relazioni con il Paese di Mezzo, che si interruppe bruscamente con l'adesione dell'Italia fascista all'Asse, alleanza che prevedeva, invece, di privilegiare i contatti con il Giappone. Forte della sua utile esperienza consolare a Shanghai, seguita dall' incarico di ministro plenipotenziario in Cina, Ciano, grazie anche alla familiarità con il Duce, di cui aveva sposato la figlia, riuscì ad impostare un programma di collaborazioni reciprocamente vantaggiose con la Cina nazionalista che allora deteneva quasi totalmente il potere in quel lontano Paese. In quegli stessi anni il Fascismo sviluppò rapporti interessanti anche con un altro paese asiatico come l'Afghanistan, il cui re, promotore di riforme moderne, si rifugiò a Roma, dopo essere stato rovesciato da un movimento integralista spalleggiato dagli inglesi. Per tornare alle iniziative di Galeazzo Ciano in Cina, sulle quali esiste una messe di documenti ed una nutrita letteratura, va precisato innanzitutto che il Bel Paese è stato conosciuto ed apprezzato in Cina fin dai tempi dei Romani per arrivare alle esperienze di Marco Polo e di Matteo Ricci. Ciano colse a pieno l'importanza strategica del rapporto con la Cina e ne favori' gli sviluppi. Di rilievo fu la cooperazione nel settore aeronautico. Come detto, tuttavia, l'aggressione nipponica alla Cina e il gioco delle alleanze internazionali raffreddarono i contatti con i cinesi. La nascita della Repubblica Popolare Cinese non modificò di molto lo stato di raffreddamento delle relazioni italocinesi e neanche i comunisti italiani riuscirono a individuare opportuni punti di contatto con il maoismo, data la diffidenza di Pechino verso il PCI, ritenuto filosovietico. Si dovrà arrivare al ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Roma e la RPC, per assistere ad un ritorno del clima instaurato da Ciano negli anni del Fascismo.
Casalino Pierluigi 


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Roberto Guerra