UNA MOSTRA ITINERANTE PER ILLUSTRARE IL FESTIVAL DI SANREMO

  

Casalino Pierluigi, 12.01.2016

Il Festival di Sanremo a giusta ragione è uno dei simboli della
stagione d'oro della creatività italiana, un evento che è sostanza
ideale per dare corpo a tutte le fantasie, in un mix di fascino e di
immaginazione unico nel suo genere. Sarà forse la maestria di Carlo
Conti, autentico demiurgo delle manifestazioni, talento interno di
casa Rai, ma risorsa incomparabile anche in tempi di perdurante crisi,
una crisi non doma, nonostante le sdolcinate statistiche sfornate ad
usum Delphini, a rilanciare Sanremo: un Conti così abile da dare anima
ad ogni iniziativa, trasformandola in spettacolo. Ed è proprio lui, il
Conti nazionale, che già ci racconta la nuova puntata della favola di
Sanremo, evocandone fin d'ora quei motivi delle canzoni dei giovani
autori e dei giovani interpreti delle canzoni che saranno di scena a
Sanremo 2016. Sarà pure che da noi, in Riviera, l'inverno è piu' che
altro tiepido e lucido e che, quindi, la sorte ha regalato il Festival
a questa terra. Sta di fatto, inoltre, che nell'imminente febbraio
sanremese avremo, finalmente, per grazia di Conti, il ritorno dei big
della canzone sul palco dell'Ariston.Il Festival 2016 si annuncia,
perciò, scoppiettante e all'insegna dell'ottimismo profetico di Conti,
se pur abbottonatissimo, in una parola blindato, perché a prova di
terrorismo globale. Ma, pensandoci bene, è questo un modo per offrire
il meglio di sé, proprio quando il nemico è alle porte. Sanremo, in
fondo, ci ha abituato, dal dopo guerra, a vincere la paura e a calcare
tinte e toni da resuscitare un organismo depresso. E così sarà di
nuovo Sanremo, un Sanremo a cui si dovrebbe dedicare una mostra
itinerante nel mondo, per ricordarne il nome e illustrarne il
messaggio. Non si è forse sempre detto che Sanremo è Sanremo?

*photo il libro sul Festival di Sanremo di P. Casalino (La Carmelina, 2015)