domenica 20 settembre 2015

Il ritorno di Emilio Notte e il Secondo Futurismo

da affari italiani

estratto..

Si torna a parlare di Emilio Notte, il pittore pugliese firmatario, nel 1917, con Lucio Venna del Manifesto del Secondo Futurismo, sulla Realtà geometrica. A suo nome articoli e saggi sulle riviste specializzate e  anche un Concorso nazionale di pittura, , la cui quarta edizione si è conclusa proprio nel suo paese natio  da poche settimane ed ha visto protagonisti sulla scena pittorica numerosi giovani artisti.
Emilio Notte4
 
Il maestro Notte ha visto la luce a Ceglie Messapica, all'epoca in provincia di Lecce –la storica Terra d'Otranto-, il 30 gennaio del 1891.
Alla stregua  dei nostoi  della mitologia greca, che riconoscono nell'Odissea di Omero il proprio exemplum archetipico, patrimonio prezioso della civiltà e del pensiero dell'Occidente ellenico e latino e narrano del ritorno in patria degli eroi achei che, dopo dieci anni di sofferenze, combattimenti, imboscate,  tensioni, erano riusciti a piegare Troia,  il superbo Iliòn  , anche per il maestro futurista Emilio Notte, al termine del tragitto terreno si è profilata all'orizzonte ultimo della vita la sagoma, ognora agognata, spesso anelata, sempre cercata, mai dimenticata, pur tra mille traversie e difficili episodi di vita, della personale sua Itaca, che possiede l'aspetto fascinatore di un'antichissima città della Magna Graecia, la messapica Ceglie.
Alla stregua stessa della foscoliana "petrosa Itaca", paradigmatica ad essa, sempre ha giocato nell'esistenza, nei sentimenti, nell'arte di Emilio Notte –ma non solo di lui, in verità- un ruolo-cardine: con i suoi colori smaglianti, l'irsuto dialetto, l'originale architettura, gli ospitali abitatori, i suoi turgori e le sue atmosfere.  Il suo sito –considera già nel XVII secolo l'oritano Domenico Tommaso Albanese, parlando di Ceglie- è molto aspro, e sassoso, sicche le pietre sono tanto abbondanti, che siccome nel diluvio universale cascorono copiosissime le acque dal Cielo, in questo luoco par che sia stato il diluvio delle pietre….    .............................................


Riccardo Roversi, Guida essenziale per Ferrara città Unesco

TITOLO Ferrara. Guida essenziale

AUTORE Riccardo Roversi

ESTE EDITION FERRARA

Scrittore e giornalista, è nato a Ferrara, dove si è laureato in Lettere. Fra i suoi libri più recenti, per questa casa editrice ha già pubblicato: I gatti turchini (2010), Canzoni scordate (e-book, 2011), Porte d'amore (2012), Il Santuario del Poggetto (2013) e 50 Letterati Ferraresi (2013). La sua biobliografia è consultabile nel sito: www.riccardoroversi.onweb.it.

ILLUSTRAZIONI Dino Marsan

GENERE Manualistica

 

PREZZO € 5,00

ANNO DI PUBBLICAZIONE 2015

CONTENUTI

Una guida essenziale e amichevole, che racconta la città e la provincia con brevi ma complete informazioni, inclusa la storia dalle origini. Tutto quello che c'è da conoscere su Ferrara, per turisti e residenti, è qui esposto con semplicità e chiarezza.

The Italian Art Transhumanist: Manifesto di Giancarla Parisi tradotto in inglese

 


https://giancarlaparisi.wordpress.com/2014/11/11/manifesto-giancarla-parisi-art-rhapsody/


01 11 2014 Transhumanist ART in Italy: MANIFESTO
La nota affermazione di Marinetti sul disprezzo delle donne contenuta nel suo manifesto futurista, che in qualità di donna di primo acchito potrebbe lasciarmi attonita e disgustata, è in realtà solo figlia del suo tempo. Fortunatamente disponiamo anche di un punto di vista femminile sul futurismo: leggendo attentamente il coevo testo della Valentine de Saint-Point, autrice del Manifesto della Lussuria e del Manifesto della donna futurista, si comprende che egli non si riferiva tanto al genere femminile in toto, bensì a quel femminino molle, femminista e degenerativo trasversale ad ambo i sessi e ritenuto antipatriottico, antieroico, non attivista, pacifista e buonista, affatto adatto al "virile" progetto rivoluzionario futurista. Quello che Valentine cercava di esprimere con le parole, un'artista idealmente a me molto vicina, Tamara de Lempicka, lo esprimeva egregiamente con i suoi tratti di pennello.
Contemporaneamente, dall'altra parte del mondo e su basi ideologicamente contrapposte, Frida Kahlo esprimeva potentemente, attraverso le sue stigmate, l'archetipa sofferta energia femminile alla luce dei nuovi tempi. Il prototipo di entrambe queste eroiche e "virili" protagoniste del XX secolo era Artemisia Gentileschi, la prima pittrice donna che realmente influenzò la storia della pittura del diciassettesimo secolo, contro ogni stereotipo oscurantista del ruolo femminile.
Ora, nel XXI secolo, (quando tutti dovevamo avere macchine volanti) la condizione femminile non è poi così diversa da quella della Roma papalina della fine del Cinquecento: solo poche donne hanno il coraggio e l'onestà intellettuale di ribellarsi al vigente status quo ed esprimere se stesse e la propria vera natura femminile, anche usando il proprio corpo in risposta a quella etichettatura banale e bassamente sessista che oramai da secoli pesa su di noi. Artiste come l'Abramovic, la Vita-More, la Anderson, Madonna e pochissime altre ne sono testimonianza pulsante.
Per quanto mi riguarda, io stessa, attraverso le mie opere transfuturiste, voglio generare nello spettatore un impulso elettrico che riaccenda quell'encefalogramma piatto tipico di gran parte dell'attuale umanità, risvegliando anche solo per un istante la coscienza di quelle poche emozioni che da sempre hanno distinto l'essere umano dagli animali e ultimamente anche dalle nascenti macchine pensanti. Che cosa è quindi il transumanesimo artistico, almeno in Italia, dopo ormai quasi 30 anni di transumanesimo internazionale, una decina dalle nostre parti, e dopo il ritorno del futurismo, conclamato dalla grande retrospettiva al Guggenheim del 2014 (a cura di Vivien Green).
L' arte transumanista in Italia è attualmente operativa in alcuni percorsi complementari e sul piano concettuale fa ovviamente riferimento al Transumanesimo italiano e al neo futurismo o futurismo contemporaneo. Basti citare i vari Riccardo Campa, Stefano Vaj, Roberto Guerra, Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini, Graziano Cecchini, Luca Siniscalco (quasi tutti anche artisti o scrittori con una notevole pubblicistica editoriale di alto livello), che evidenziano la stessa sinergia contemporanea futurismo-transumanesimo… Stefano Vaj l'ha dichiarato anche in una intervista su hPLus magazine, Guerra l'ha scritto in diversi suoi saggi; Saccoccio, Guerra e Cecchini sono persino stati ospiti a Transvision 2010, il congresso internazionale transumanista.
Cecchini è attivo nell'arte contemporanea pura d'avanguardia, prossimo sia alla Street Art che alla cosmopittura neorinascimentale, erede del dinamismo boccioniano e dell'aeropittura storica.
La mia arte (contemporanea e strettamente Visual) si estende dalla nuova tradizione al digitale stesso: fonde la classica e antica tecnica pittorica dell'olio su tela ed esprime pienamente quel concetto di principio proattivo perfettamente in linea con le teorizzazioni dell' artista multimediale Natasha Vita-More (madre dell' arte transumanista internazionale) e spiritualmente espresse dalle performances artistiche di Marina Abramovic. Si potrebbe anche dire che musicalmente le mie opere amano le atmosfere acustico-tecnologiche della stessa Laurie Anderson. La mia pittura esprima anche una certa inquietante sensualità: per me non è un plusvalore volutamente aggiunto, ma semplicemente un riflesso inconscio della mia interiorità. Quello che faccio è profondamente ispirato alla mia esperienza lavorativa nel campo dell'industrial design e della modellazione matematica 3D, quindi ognuno può interpretarlo autonomamente, in base alla propria esperienza estetica.
Infine, negli ultimi lavori, esposti nelle mostre Transhuman Woman e Omegalfa (nel 2013 e nel 2014), intendo esprimere quel misto di speranza e paura tipica degli "ultimi giorni dell'impero", quando tutti, più o meno consapevolmente, stanno traghettando attraverso quel periglioso tratto di mare che conduce verso una nuova e misteriosa epoca della nostra storia, che per la prima volta potrebbe diventare finalmente transumana, sperando altresì che non diventi inumana.


01 11 2014 Transhumanist ART in Italy: POSTER


The famous statement of Marinetti on contempt of women contained in his Futurist Manifesto, which as a woman at first glance might leave me stunned and disgusted, is actually only child of its time. Fortunately we also have a female perspective on futurism: perusing the contemporary text of Valentine de Saint-Point, the author of the Manifesto of Lust and the Manifesto of the Futurist woman, it is understood that he was not referring so much to the female gender as a whole, but at that soft feminine, feminist and degenerative transverse to both sexes and considered unpatriotic, anti-heroic, non-activist, pacifist and feel-good, not at all appropriate for the "manly" revolutionary project futurist. What Valentine was trying to put into words, an artist ideally very close to me, Tamara de Lempicka, expressed it well with his brush strokes.
Meanwhile, halfway around the world and on bases ideologically opposed, Frida Kahlo expressed powerfully through his stigmata, the archetypal feminine energy suffered in the light of the new times. The prototype of both these heroic and "manly" protagonists of the twentieth century was Artemisia Gentileschi, the first woman painter who really influenced the history of the painting of the seventeenth century, against all obscurantist stereotype of the female role. Also from the front or even the future.
Now, in the twenty-first century (when everyone had to have flying cars) the status of women is not so different from that of papal Rome of the late sixteenth century, only few women have the courage and intellectual honesty to rebel against the status quo and existing express themselves and their true feminine nature, also using his body in response to the labeling trivial and lowly sexist that for centuries now weighs upon us. Artists like Abramovic, the Vita-More, Anderson, Madonna and very few others will testify button.
As for me, myself, through my works transfuturiste, I want to create in the viewer an electrical impulse that rekindle that dish encephalogram of large part of humanity, if only for an instant awakening the conscience of the few emotions that always distinguished humans from animals and lately by the emerging thinking machines. What is so transhumanism artistic, at least in Italy, after almost 30 years of international transhumanism, a dozen in our country, and after the return of futurism, acclaimed by major retrospective at the Guggenheim in 2014 (edited by Vivien Green).
The transhumanist art in Italy is currently operational in some complementary routes and conceptually is obviously referring to the Italian Transhumanism and neo futurism or contemporary. Suffice it to mention the various Riccardo Campa, Stefano Vaj, Roberto Guerra, Antonio Saccoccio, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini, Graziano Cecchini, Luca Siniscalco (almost all as artists or writers with considerable editorial journalism senior), who emphasize the same synergy contemporary futurism-transhumanism Vaj the … Stefano said in an interview on HPlus magazine, Guerra wrote several essays; Saccoccio, Guerra and Cecchini are even were guests at Transvision 2010 the international conference transhumanist.
Cecchini is active in contemporary pure avant-garde, is next to the Street Art cosmopittura that the neo-Renaissance, heir to the dynamism of Boccioni and the historical "aeropittura."
My art (contemporary and closely Visual) extends from the new tradition to digital itself: fuses the classical and ancient painting technique oil on canvas and fully expresses the concept of pro-active principle is perfectly in line with the theories of 'multimedia artist Natasha Vita -More (mother of 'art transhumanist international) and spiritually expressed by artistic performances of Marina Abramovic. You could also say that musically my works like the atmosphere of the same sound-technological Laurie Anderson. My painting expresses a certain disturbing sensuality: to me it is not a surplus intentionally added, but simply a reflection of my inner unconscious. What I do is deeply inspired by my work experience in the field of industrial design and mathematical modeling 3D, so everyone can interpret it themselves, according to their own aesthetic experience.
Finally, in the last works, displayed in the exhibition Omegalfa Transhuman Woman (2013 and 2014), I intend to express that mixture of hope and fear typical of "the last days of the empire", when everyone, consciously or not, are carrying through this perilous stretch of sea that leads to a new and mysterious era of our history, which for the first time might finally become transhuman, hoping also that it does not become inhuman.


Giancarla Parisi, Pittrice


FIRMATARI: Roberto Guerra, Diofebo Meli Lupi di Soragna, Paolo De Grandis, Alberto Felice Valli Fassi von Karuck Soheve, Graziano Cecchini, Andrea Andyfluon Fumagalli, Fabio Moretti, Alessio Varisco, Chiara Boni, Marco Bottaro, Giacomo Busulini, Alfonso Rossi, Cristina Castillo, Guido Geuna, Mariano Annoni, Igor Bergese, Giuliano Ottaviani, Alessandro Delle Cese, Maurizio Pio Rocchi, Ivan Falcone, Maurizio Pieroni, Sandro Paoli, Pier Francesco Cagliari, Andrea Canessa, Tiziano Lippmann, Canio Guglielmi, Riccardo Leto, Elio Giacomelli, Nancy M.Rock, Gabriele Adami, Samuele Scognamiglio, Tony Parvizyar, Paolo Camaiora, David Campagnola, Alberto Barili, Claudio Bersano, Gianna Guerra, Rocco Campanozzi, Gaetano Baldi, Luca Siniscalco, Rudy Barborini, Guillermo Torrent, Stefano Sutti, Emilio Diedo, Vitaldo Conte, Paolo Melandri, Domenico Roosewelt Scarpa, Nicola Calì, Sandro Giovannini, Zairo Ferrante, Giuseppe Vatinno, Giuseppe Barbaro, Antonio Saccoccio, Vanessa Pignalosa, Sylvia Forty, Francesco Martin, Miroslava Hàjek, Maria Antonietta Pinna, Mary Blindflowers, Emanuele Luca Maria Berra, Francesco Chetta, Fremmy, Clavis, Franco Grenz, Ambra Loreti, Alba M. I. Campione, Stefano Pezzotta, Beet, Danny Manzo, Marco Tani, Cristiano Rocchio, Luciana Rassati, Giacomo Gigliotti, PierLuigi  Casalino, Francesco Chetta, Fabio La Rotonda, Marco Scali, Carmelo Cappello, Lorenzo Cinquepalmi, Maria Passaro , Philip Butera, Roberto Luzi, Ada Cattaneo, Francesco Gallo, Marcello Curato, Alexander Kapsali, Tina Masoero, Walter Chiara, Gigi Rivetti, Tommy Reeding, Carmelo Capello, Domenico Romano, Boubaker Ben Brahem, Raffaele Sammarco, Tony Englund, Emanuele Alessandro Villantieri, Maurizio Laghi, Krzysiek Wicinski, Gianluca dell'anna, Roxana Santos De Hayden, Gisele Carpinelli Monaco, Salvatore Fazzino, Gianpasquale Raimondo, Sergio Montebello, Antonio Molino, Fabio Swich Ambra Loreti Martina Galvani Maximilian Cappa Nicole Cappa Davide Caldo Matteo Guariso e Altri…. …


sabato 19 settembre 2015

Massimo Brighenti su Giancarla Parisi


 
*In riferimento a uno dei troppi trolls che inquinano i social network, frasi polemiche sull'artista contemporanea Giancarla Parisi, riportiamo questa puntuale azione di antivirus, a firma Massimo Brighenti, in difesa dell'autrice e pittrice futurista e transumanista.

Giancarla amica mia, hai fatto bene a pubblicare la demenziale affermazione di quel signore. Hai fatto bene perche mi offri la possibilità di potergli rispondere indirettamente con un vecchio, quanto saggio adagio che dice :
"Raglio d'asino, non giunge in cielo".

Continua a creare, perché attraverso la tua Arte, ritrovi prima di tutti il legame con te stessa e attraverso una connessione intima, straordinarie emozioni per noi tutti. Questo e' lo scopo della tua vita, perché a mio avviso tu sei una delle più importanti autrici di una avanguardia artistica proiettata al futuro e capace delle più audaci e oniriche visioni.
Continua cosi, la tua Arte e' originalissima, inedita di grande impatto emotivo, perché e' diventata una vera e propria icona dei nostri tempi.
Brava! Un affettuoso abbraccio!

Massimo Brighenti


 

APERTURA XLII EDIZIONE PREMIO SCANNO - Il Mediterraneo mare di speranza descritto dal candidato al Nobel per la Letteratura Pierfranco Bruni

  


 APERTURA XLII EDIZIONE PREMIO SCANNO

Il Mediterraneo mare di speranza descritto dal candidato al Nobel per la Letteratura Pierfranco Bruni e la tutela dell'ambiente come diritto umano affrontata da Amedeo Postiglione della Corte di Cassazione, aprono sabato 19 settembre la XLII edizione del Premio Scanno, che quest'anno avrà quattro premiati Speciali: Yvonne Cernò, Kamal Abdulla, Francesco D'Episcopo, Biagio Proietti e Maurizio Gianotti.
Presente sabato l'ambasciatore dell'Azerbaijan in Italia

Saranno il Mediterraneo come mare di speranza, ripercorrendo i viaggi di Paolo di Tarso descritti dal candidato per il Nobel alla Letteratura, Pierfranco Bruni, e la tutela dell'ambiente come diritto umano affrontata da Amedeo Postiglione, Presidente Aggiunto Onorario della Corte di Cassazione, ad aprire sabato 19 settembre la XLII edizione del Premio Scanno. 
L'auditorium Guido Calogero di Scanno ospiterà sabato mattina, a partire dalle 10, la presentazione di due libri: "L'altare della speranza. Paolo di Tarso, i linguaggi e la parola nella fede del viaggio" di Pierfranco Bruni e "Ambiente, giustizia e pace" di Amedeo Postiglione. 
(Pierfranco Bruni)

Sabato, alle 10, toccherà a Pierfranco Bruni, candidato al Nobel per la Letteratura con il romanzo "La pietra d'Oriente" e membro di giuria della sezione Antropologia culturale e Tradizioni popolari del Premio Scanno, presentare il suo libro che traccia la figura di Paolo come l'Apostolo del Mediterraneo, in un viaggio tra Oriente e Occidente nel nome della fede. E sulle rotte del Mediterraneo, mare oggi troppo spesso caratterizzato dal dolore e tinto di rosso dalle ferite dei popoli che sognano la speranza, che per Bruni le civiltà possono ancora parlarsi e incontrarsi, perché l'antropologia del sempre è nello scavo delle esistenze. Alla Presentazione de "L'altare della speranza. Paolo di Tarso, i linguaggi e la parola nella fede del viaggio" parteciperanno anche il direttore de Il Cerchio, Giulio Rolando, e Francesco D'Episcopo, già docente di Letteratura italiana all'Università Federico II di Napoli, che sabato pomeriggio riceverà il premio speciale della XLII edizione dello Scanno. 
(Pierfranco Bruni)

Seguirà poi, alle 11, la presentazione del volume "Ambiente, giustizia e pace" di Amedeo Postiglione, Vicepresidente del Forum Europeo dei Giudici per l'Ambiente, Fondatore e Direttore della Fondazione Icef (International Court of the Environment Foundation), che sarà presentato da Paolo Dell'Anno e da Gianfranco Amendola, magistrato esperto in normativa ambientale, consulente della Commissione interparlamentare di indagine sul ciclo dei rifiuti, Procuratore della Repubblica di Civitavecchia e titolare di inchieste famose: da quella sull'inquinamento atmosferico del centro storico di Roma, che portò alla prima fascia blu, a quella sulla gratuità dell'accesso al mare e su Radio Vaticana per inquinamento elettromagnetico. Postiglione in questo libro intende favorire una riflessione su pace, sviluppo e ambiente, considerati come doveri e diritti umani e come beni comuni universali. Il titolo del volume richiama il concetto di giustizia e le riflessioni svolte propugnano una Polizia internazionale dell'Onu ed una Corte internazionale per l'ambiente quali strumenti necessari per la gestione dei nuovi conflitti. 

Alle 12, sarà invece inaugurata la mostra fotografica "Dalla Resistenza all'11 settembre", in cui saranno proiettati anche i video dei momenti clou della giornalista Oriana Fallaci. L'evento sarà coordinato da Enrico Pianetta, già segretario della Commissione Esteri della Camera e presidente della Commissione dei diritti umani del Senato, mentre vestiranno il ruolo di relatori: il professor Paolo De Nardis, l'assessore all'Economia della Regione Lombardia Massimo Garavaglia e Edoardo Perazzi Fallaci, curatore dell'Archivio Oriana Fallaci e nipote della giornalista fiorentina. 

Nell'attesa di conoscere, sabato pomeriggio, a partire dalle 17, i vincitori delle dieci sezioni della XLII edizione del Premio Scanno, si aggiudicano in quattro il Premio Speciale Scanno: la fotografa che vive a Bari Yvonne Cernò, passata dalla ritrattistica alla fotografia di strada, per il libro "Amabiki Click" e per la capacità di interpretare il mondo con il suo obiettivo; il professor Kamal Abdulla, uno dei più importanti intellettuali azerbaigiani, per il suo ultimo libro "Il manoscritto incompleto", la scoperta di un misterioso manoscritto dimenticato da secoli che porta il protagonista all'interno dell'epopea di Dede Korkut, l'Omero delle antiche tribù turche; il professor Francesco D'Episcopo, già docente di Letteratura italiana all'Università Federico II di Napoli, per la sua brillante carriera accademica; e gli sceneggiatori e autori televisivi Biagio Proietti, firma della serie tv "Come un uragano", regista di "Chewingum" e membro del Consiglio di gestione della Siae, e Maurizio Gianotti, autore di "Unomattina", "Forum" e attualmente della "Vita in diretta", per il loro libro "Il segno del telecomando: dallo sceneggiato alla fiction", edito da Rai Eri e distribuito da Mondadori.


UFFICIO STAMPA
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