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LA CINA E L'AFRICA A SUD DEL SAHARA

La Cina afferma volentieri di non essere l'ultima arrivata in Africa e soprattutto oggi che l'Africa sembra diventata un continente cinese a tutti gli effetti. E tale affermazione è certamente una grande ed antica verità storica. Già sotto la dinastia ming (1368-1644) numerose spedizioni navali al comando degli ammiragli Ma Pin e Cheng Ho esplorano la costa dell'Africa Orientale, dove, senza dubbio, acquistarono degli schiavi negri. Da ciò deriva il fatto che anche in epoca rivoluzionaria, dopo il 1949, il negro in Cina non ha mai goduto grande considerazione e il razzismo cinese non è mai stato da meno di quello occidentale. Alcune monete della dinastia Sung (960-1279) ritrovate a Zanzibar, sono la testimonianza di rapporti commerciali ancora più antichi. Tuttavia, quando la RPC cominciò ad interessarsi dell'Africa, allora in via di rapida decolonizzazione, non era tanto per riannodare legami commerciali quanto svolgervi un ruolo politico. Infatti il passo ed i suoi ricordi non aiutarono né ostacolarono la sua azione; i comunisti cinesi non si presentarono in Africa come gli eredi di una lunga tradizione storica, come fecero in Asia, dopo la loro presa del potere. Ciò nondimeno l'ancestrale e mai sopito imperialismo cinese riemerse ben presto e ai giorni nostri vediamo la Cina egemone nel continente nero in termini assai più incisivi dell'Occidente o di Russia o India, che solo oggi si affacciano sulla scena africana in genere.Pur restando dal 1949 al 1955 i rapporti tra la RPC e l'Africa superficiali, da subito, dal 1949, Pechino istituì uno speciale ufficio presso il Ministero degli Esteri deputato a seguire con particolare attenzione l'Africa e certamente non solo politicamente, ma anche in considerazione delle risorse di quella vasta area geografica. Malgrado la pretesa cinese di esercitare una leadership ideologica sui popoli coloniali o semicoloniali, fu senza dubbio in occasione degli incontri internazionali di Mosca della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica e dell'Unione Internazionale mondiale degli Studenti che cominciò ad avviarsi il dialogo  cino-africano. Nel 1955, la conferenza di Bandung (dei non allineati) segnò la prima tappa di questo accostament. In quell'occasione, il ministro degli Esteri Chou En Lai che rappresentava la Cina ebbe contatti con alcuni dirigenti politici nordafricani dell'Egitto e del Maghreb. In seguito verso il 1960 si intensificarono i rapporti di amicizia con l'Africa Nera. 1- segue
Casalino Pierluigi

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