Prezzolini e l'Italia

"In Italia i governanti sono peggio dei governati. L'interdipendenza
delle nazioni è una delle chiare necessità che il momento impone".
Così scriveva nel suo VITTORIO VENETO Giuseppe Prezzolini nel 1919 al
termine della Grande Guerra. Una verità dichiarata anche da
osservatori stranieri e pronunciata spesso in passato da uomini come
Massimo D'Azeglio. Se la politica e chi dirige comunque questo Paese
ricade ancora in questa lapidaria condanna che coinvolgeva quanti
avevano condotto la Nazione nell'immane conflitto con il conseguente
sacrificio di milioni di italiani. Le analogie tra l'attualità
nazionale ed internazionale con quel momento storico, più ancora che
con quello relativo al Secondo Conflitto Mondiale, sono forti e
l'eredità di Prezzolini assume contenuti e contorni rilevanti, forse
inquietanti. Ciò nondimeno lo spirito vigile e critico al tempo stesso
al limite della profezia di Prezzolini resta aperto alla speranza, una
speranza che lo fa sentire figlio della sua epoca, epoca che
annunciava i segni di un mondo globale ed interdipendente nel bene e
nel male.
Casalino Pierluigi, 27.09.2015