LA QUESTIONE DI FIUME, UNA MEMORIA DA NON CANCELLARE MAI DALLA NOSTRA STORIA

Il Patto di Londra non aveva menzionato Fiume tra i territori a noi promessi e la Yugoslavia ne pretese l'annessione, anche se la città aveva, dal 3 ottobre 1918, manifestato la sua volontà di unirsi all'Italia. La Yugoslavia trovò dei validi sostenitori nel presidente degli Stati Uniti Wilson e nella Francia che era contraria al fatto che l'Italia avesse il predominio sul mar Adriatico. I nazionalisti italiani furono profondamente colpiti dalla questione di Fiume e, tra l'11 e il 12 settembre 1919, Gabriele D'Annunzio a capo di un gruppo di volontari, con la cosiddetta marcia di Ronchi entrò in Fiume, allontanò le truppe alleate che che l'avevano occupata e proclamò un governo provvisorio. alla vicenda, poi detta avventura fiumana. ho dedicato alcuni articoli su Asino Rosso e su Comunicati.net. L questione fiumana venne regolata da due trattati. Il trattato di Rapallo del 12 novembre 1920, stipulato da Giolitti, prevedeva che Fiume venisse riconosciuta come stato indipendente e che l'Italia avrebbe ceduto la Dalmazia , a parte Zara, alla Yugoslavia. M i legionari fiumani non accettarono i termini del trattato, il governo italiano bloccò la città e, nella notte di Natale del 1920, Fiume venne occupata militarmente. Infine, con il Trattato di Roma del 27 gennaio 1924, stipulato da Mussolini., Fiume venne annessa all'Italia. La Dalmazia, a parte Zara, restò alla Yugoslavia. L'avventura fiumana, da parte sua, ebbe vasta eco nel mondo come uno straordinario momento di partecipazione e di pluralismo libertario internazionale e non solo italiano.
Casalino Pierluigi