Finisce a Ferrara l'era tumultuosa e controcorrente del vescovo ratzingeriano Luigi Negri cosi sgradito per le sue posizioni genuine cattoliche e non ad hoc con il trend politico culturale locale che scommette (sic!) sulla città estense come capitale del'accoglienza e multietnica. Il vescovado di Negri ha persino scatenato in certi frangenti veri e propri diktat istituzionali e della solita intellighenzia radical chic con tanto di metodi non Boffo ma soviet soviet di certa stampa ferrarese (e non solo) ad esempio La Nuova Ferrara diretta da tal Scansiani, raccolte firme contro Negri consegnate a Papa Bergoglio, interventi contro di scrittori noti come R. Pazzi. Praticamente solo il Resto del Carlino ha in questi anni ben interpretato il senso del vescovado di Negri, quest'ultimo nei fatti per il libero dissenso più incisivo Lui di qualsivoglia stessa opposizione o presunti intellettuali non allineati. Ora arriva non a caso un autorevolissimo nu...