INFORMARSI, L'ULTIMA RESISTENZA PERSONALE POSSIBILE
(Vera fantascienza distopica cyberpunk nel mondo reale – altroché romanzi!)
Se gli adulti di oggi non hanno mai sviluppato un vero pensiero critico, come possono trasmetterlo alle nuove generazioni?
I
social di per sé non creano ignoranza, ma amplificano e cristallizzano
in bolle autoreferenziali quella già esistente. Il problema non è solo
la "credulità popolare", ma l’incapacità di decodificare la realtà. Se
nessuno ha più gli strumenti, diventa impossibile persino accorgersi di
essere manipolati.
L’unica soluzione sarebbe cercare, confrontare fonti, non fermarsi alle prime notizie.
Però
quanti sono disposti a investire tempo ed energia per cercare "la
verità" o qualcosa che gli somigli? Il numero di chi lo fa davvero è
difficile da definire statisticamente, ma è certamente una minoranza
sempre più sparuta.
Molti
si fermano alla superficie, magari non per effettiva mancanza di
strumenti critici, ma per mancanza di volontà o tempo - tempo portato
via dalla enormità di stimoli audiovisivi e scritti forniti dal sistema.
Il sistema punta proprio su questo: bombardare di informazioni anche
chi avrebbe gli strumenti, proprio per scoraggiare l’analisi critica.
Ma chi è disposto ad approfondire? Quanti investono davvero tempo in questo?
Voi lo fate e quanto? Dieci minuti al giorno? Un’ora? Approfondite o vi fermate sempre ai titoli?
Alla fine, informarsi davvero è l’ultimo atto di resistenza che ci resta.
Ammesso che vogliate resistere...
- Illustrazione a commento di Luca Oleastri -
- Illustrazione a commento di Luca Oleastri -