E 12 CIVETTE
(disponibile nelle librerie e negli store online)
Samuele, un complottista paranoico odiatore seriale di Michela Murgia, si trova ad indagare sull'improvvisa scomparsa di una ragazza con la quale ha intrattenuto una relazione virtuale durante il lockdown 2020, l'annus horribilis della pandemia da Covid-19.
Terminato il periodo del confinamento, decide di partire alla volta di Agordo, il paesino dolomitico dove vive la donna, entrando in contatto con un gruppo di imprenditori ecologisti e filo-nazisti che si riuniscono in un'associazione culturale conosciuta come "La confraternita della civetta", e addentrandosi in un microcosmo umano fatto di satanismo, rituali sciamanici, stregoneria e antispecismo. Il fulcro del mistero sembra ruotare attorno a un'azienda biomedicale dove la giovane era impiegata e che svolge un ruolo strategico nell'implementazione dell'imminente campagna vaccinale.
Fino all'ultimo colpo di scena lo statuto veritativo del romanzo resterà ambiguo e incerto, in bilico tra i rigidi steccati dell'informazione mainstream e le ardite incursioni nei territori proibiti dell'Unheimliche, in un crescendo narrativo sempre più grottesco, allucinato e surreale.
Paranoia o complotto?
Samuele è il capro espiatorio perfetto di una trappola ordita con cura da un gruppo di pericolosi occultisti o è vittima della propria dietrologia cospirazionista?
Tra i deliri psicotici de "L'isola della paura" di Dennis Lehane e i divertissement storiografici e situazionisti di Luther Blissett, tra i nastri di Moebius di "Mullholland Drive" di David Lynch e i complotti satanisti di "Rosemary's Baby" di Roman Polanski, "Le 12 civette" ci trasporta in un labirinto narrativo nel quale, per ritrovarsi, sarà prima necessario perdersi.
Romanzo Mediocre di mediocre scrittrice, meglio la prefazione del noto Fusaro, a volte eretico, e la nota di Vaj; classica produzione del nostro tempo che non dice praticamente nulla, purtroppo... a parte il Titolo buono Asino Rosso