Ferrara, prigioni e luoghi di tortura, antichi...


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Ferrara Quanti sanno che un tempo l’attuale Piazza Castello si chiamava via delle Pecore? O che corso Ercole I d’Este, era Corso Vittorio Emanuele e prima ancora via Piopponi? E che nell’attuale guardino del Dipartimento di Giurisprudenza c’era via della verdura?

La nomenclatura storica, ossia l'origine dei nomi di vie e piazze, permette di «scoprire la storia della città attraverso le intitolazioni delle sue strade, sia quelle attuali, sia quelle antiche, è un modo per riscoprire una Ferrara dimenticata, ma che costituisce il fascino della “prima città moderna d'Europa”».

 Lo sa bene Giulio Carpanelli, studioso di Storia locale, nell'ambito di ricerca della Storia moderna. «La mia analisi – racconta – si concentra sulla Ferrara di Età legatizia, ovvero l’ intervallo di tempo compreso tra il 1598 e il 1859, esclusa la piccola parentesi dell'epoca napoleonica. In particolar modo mi occupo della Ferrara di fine ’500 inizio ’600, sotto il papato di Clemente VIII Aldobrandini e Paolo V Borghese