Stefano Vai ha scritto: "Il personaggio è
elebre per i suoi obbiettivi temporali eccessivamente aggressivi ed
ottimistici. Ma è meglio darsi un termine ambizioso e poi magari non
riuscire a rispettarlo che seguire la tradizione occidentale che rinvia
sempre lo sbarco su Marte o la fusione nucleare a trent'anni nel futuro,
cioè in una sostanziale irrilevanza per governi, investitori,
ricercatori e privati cittadini."