Alexis de Tocqueville, uno dei più grandi maestri della scienza politica, nelle sue considerazioni sui limiti della democrazia, che egli definì le parti in ombra della democrazia, mise già in guardia la coscienza civile occidentale nei confronti della deriva demagogica e delle insidie del mai domo spirito dispotico, il cui unico scopo è quello di sovvertire le fondamenta delle conquiste di libertà dell' Europa moderna. I valori democratici, già sotto attacco in quello che è stato definito il secolo breve, cioè il XX secolo, tornano ad essere nuovamente minacciati in forma non meno insidiosa dal disegno dirompente dei totalitarismi che hanno scatenato un conflitto ibrido, fatto di una incredibile strategia disinformativa e spionistica, volta a fiaccare la resistenza democratica dell'intero mondo libero. Non è un caso che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un recente intervento in Moldavia, abbia evocato lo spettro di una democrazia attaccata da ondate di disinformazioni e di sabotaggi senza precedenti, segno evidente di una crescente debolezza del sentimento e delle istituzioni democratiche in un' Europa, minata da quinte colonne al servizio dei dispotismi orientali e da pericolosi movimenti estremistici, spesso di opposta tendenza, ma mascherati da intendimenti non chiari e di dubbia formazione, che puntano a cancellare secoli di civiltà democratica per affermare i principi illiberali e/o fanatici di Paesi e di Stati estranei alla cultura della tolleranza e del pluralismo. E l' Europa, nonostante le sue ombre, resta comunque un pilastro di idee e di tolleranza. Non a caso Nicola Lagioia ha parlato tuttavia dell' Europa ancora come maestra di moderazione e di cultura in un mondo catastrofico. E ciò nonostante vanno alzate materialmente anche le difese anche militari e di sicurezza, affinché una democrazia disarmata non soccomba sotto gli strali dei suoi nemici
Casalino Pierluigi
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Roberto Guerra