Pierluigi Casalino: Medio Oriente e Occidente, due crisi parallelle



---------- Forwarded message ---------
Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>

La tragedia del conflitto in Medio Oriente è data soprattutto dal crescente pericolo che esso si trasformi in uno scontro religioso, laddove per religioso si intenda una sacralizzazione delle divisioni. Ed è grave anche che la circostanza sia caratterizzata in modo distorto in una divisione tra l' ebraismo e l' islamismo, dal momento che esistono all' interno delle due parti realtà piuttosto frastagliate, non omogenee, diverse, se non opposte. Il che mette in crisi la necessità di una società pluralista e non antagonista sia tra i credenti di una stessa fede che tra quelli che non la hanno.  Tale situazione non aiuta a trovare soluzioni ad un problema che trova tra demagogie varie una etichettatura falsata. La sacralizzazione, non il senso del sacro che appartiene invece ad una dimensione più elevata e alberga nel profondo delle coscienze. Per gli ebrei la Palestina, e non si può dare loro torto, è il luogo dove essi possono finalmente ricomporsi dopo secoli di diaspora e persecuzioni, tant'è che gli ebrei che emigrano in Palestina non lo fanno per ragioni economiche, ma per sopravvivere, sfuggendo a discriminazioni e stermini. Per palestinesi, la Palestina è una parte del mondo musulmano (anche se ciò è una forzatura ideologica, perché ci sono palestinesi di altre confessioni) e proclama la cacciata degli ebrei, pur non essendo mai stata la Palestina un vero e proprio stato e nemmeno è stato voluto dai palestinesi stessi nel 1948. Ogni religione monoteista, è vero, è un fenomeno unitario, espressione di una cultura, fondamentalista, basata su elementi dogmatici. Tuttavia, in Occidente, va detto chiaramente, i processi di secolarizzazione hanno spinto le religioni a rappresentarsi nella sfera pubblica, come parte di un tutto e non già, come nell' Islam come monopoliste del tutto, un rischio che non bisogna più correre dopo lotte secolari per l' affermazione della tolleranza  e della libertà di espressione. In Occidente il dialogo e' diventato una necessità per rapportarsi con il mondo esterno e ha consentito il mutuo riconoscimento tra i credenti e la libertà di parola. L' influenza della religione come fattore di contestazione del pluralismo politico rappresenta oggi un rischio assai  grave che arretra il corso della  storia, una storia che ha dato alla civiltà il principio di tolleranza e di libertà di espressione. Se è vero che l' Islam radicale costruisce una minaccia per i valori dell' Occidente, ma anche del mondo arabo in evoluzione, è anche vero che alcune recenti spinte in seno all'Occidente portano a mettere in discussione i pilastri della cultura democratica e liberale e a non accettare che la politica sia il luogo della ricomposizione delle differenze. Se dunque per il Medio Oriente torna attuale lo spirito di Oslo e pure la ricerca degli accordi di Abramo si impone come via ragionevole alla pace e alla sicurezza, bisogna soffocare fin dal nascere l' idra dell'estremismo rappresentato da Hamas, in Occidente va arginata l' ondata di chi pretende di non  perseguire quei compromessi politici che sono il sale autentico della democrazia

Casalino Pierluigi 


--
Roberto Guerra