Shadaut Usul, su Giancarla Parisi



"Das ewige Weibliche führt den Mann nach oben" 

L'arte di Giancarla nasce dall'incontro fra due mondi artistici separati, quello delle visioni oniriche e quello dell'ebbrezza, due impulsi così diversi che procedono l'uno accanto all'altro. Da una parte Apollo, Dio di tutte le capacità figurative, è il Dio dell'occhio, organo che più di tutti gli altri fa da ponte fra il mondo esterno e quello interno, la sua sapienza è quella di ciò che vede fuori per insegnarlo all'interno. 
La vista non può essere strumento obiettivo, nel momento in cui trasmette le immagini all'interno le traduce automaticamente in visione. Inoltre non solo ci aiuta a percepire il mondo esterno ma è anche ponte attraverso cui proiettiamo all'esterno la rappresentazione dei nostri contenuti interni. 
Dall'altra parte incontriamo Dioniso, il lato oscuro che non abbiamo il coraggio di affrontare, che affiora dai colori accesi, gli eccessi, la sfrenatezza, la sensualità degli sguardi, l'ebbrezza, l'abilità di incantare i serpenti e gli uomini, le maschere… Oro, la Medusa, Robber Rabbit, Mantidea, Lorelei, Pink Oracle.. . la femme fatale, un personaggio archetipico, che usa il suo potere di attrazione scavalcando le regole sociali…angelo o demonio o forse tutte e due.. l'eterno femminino di cui ci parla Goethe nel Faust, che indica un tipo particolare di 'femminile'; un femminile profondo, fisso, saldo, che richiama quei connotati sacri e bestiali di amore totale e di spinta all'elevazione che sono inscritti nella figura della donna… 
L'arte di Giancarla appaga l'emozione di chi guarda, riesce a portare alla luce il lato oscuro dell'osservatore e a non averne paura, fa osservare con i suoi occhi un mondo sconosciuto in cui è possibile perdersi ma anche inaspettatamente ritrovarsi.