Lo sperimentalismo del Futurismo, di P. Casalino

 
Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>

È vero che frasi di occasione come quella del "Marciare, non marcire" possono farci rabbrividire oggi quando l'invocare la guerra ci porta davanti le immagini di una serie di conflitti locali e soprattutto di quelli terribili in atto ai confini d'Europa. Ma non possiamo non considerare il contesto in cui l' ondata futurista si sviluppava, tutta tesa a smuovere le acque passatiste della fine Ottocento, di fronte al manifestarsi di quella che veniva nominata l' età delle macchine L'interventismo di Marinetti tuttavia, più tardi accusato di connivenze con il Fascismo, in realtà viene oggi riscoperto in un senso più profondo, che all' estero ha trovato apprezzamenti lusinghieri. La ricostruzione futurista dell' universo si identificò infatti con una ricerca sperimentale tutt' altro che  condannabile. Un esempio scintillante fu la creazione dell' arte postale, fondata su un mondo di colori e di stili grafici rappresentato dalle cartoline, dalla carta da lettere e dalle buste in una visione protesa verso il moderno della cultura, attraverso una fenomenologia che oggi stupisce. Il fotodinamismo futurista ci ha lasciato preziose tracce che confermano il contatto dei nostri futuristi con la miglior avanguardia europea. Tracce geniali ed anticipatrici di spazi non solo sperimentali, ma reali, come ci propone ai giorni nostri la rivoluzione del digitale, una rivoluzione che recupera il significato profondo della inquietudine della modernità tipico di Marinetti e dei suoi seguaci.

Casalino Pierluigi 


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Roberto Guerra