Giovanni Sessa, Icone del Possibile, 1-11-2023

" Il 1 novembre vi aspetto a Firenze presso l' Associazione Eumeswil. Discuteremo del mio ultimo libro "Icone del possibile " ( Oaks)... 
 Giovanni Sessa

da Barbadillo    Giovanni Sessa (Milano, 1957) ha insegnato filosofia nei licei e ha tenuto corsi in alcuni atenei italiani. È segretario della Fondazione Julius Evola. Proprio al filosofo ed esoterista romano ha dedicato uno studio intitolato "Julius Evola e l'utopia della tradizione" (Oaks Editrice, 2019). Un altro importante saggio, sulla filosofia di Andrea Emo, era stato pubblicato dal nostro autore con il titolo "La meraviglia del nulla" (Bietti, 2014). Altro lavoro rilevante per comprenderne il percorso intellettuale è stato "L'eco della Germania segreta" (Oaks Editrice, 2021). Proprio da quest'ultimo studio prende le mosse il saggio di cui ci occupiamo in questa sede, uscito di recente per Oaks, dal titolo "Icone del Possibile. Giardino, bosco montagna", con prefazione di Massimo Donà e Introduzione di Romano Gasparotti (docenti dell'Università Vita-Salute San Raffale di Milano con i quali il prof. Sessa trova da anni una profonda sintonia di pensiero).
La visione che anima "Icone del Possibile" consiste in un ritorno sulla scena filosofica del lógos physikós, il pensiero basato sulla natura – potente riemersione del sentire dei filosofi aurorali nella Grecia arcaica, i quali, prima che Platone e Aristotele gettassero i germi della decadenza metafisica, avevano conservato un contatto diretto e dialogante con la natura (intesa, appunto, come physis). Natura come vita pulsante, forza che spinge al cambiamento, eterno tentativo – sempre disatteso – di dare forma compiuta ad un eterno principio che è di là dalle forme (pur vivendo in ognuna di esse), unica trascendenza. In tale contesto, la natura non è approcciata come fondo illimitatamente sfruttabile, consegnata all'uomo dal dio della Bibbia affinché se ne serva per i propri scopi terreni. Dunque, natura come oggetto, res extensa, disanimata, semplice teatro dell'agire umano – una visione che l'uomo moderno non rifiuterà; anzi, egli giungerà al completo fisiocidio, alla totale dimenticanza del senso originario della physis, di là dalle forme che appaiono. Ma anche se agiamo continuamente su di essa, per lo più violentandola, non abbiamo in effetti alcun vero potere.

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