Essere a favore della pace contro la guerra è una necessità morale per le conseguenze che sempre comporta per gli indifesi, per i civili, per i non combattenti, Che triste certezza ammettere e constatare che le maggiori vittime di ogni guerra non sono i soldati, i combattenti e gli eserciti militari, ma le popolazioni civili, i più deboli, gli indifesi, le donne, le mamme, i vecchi, i bambini, che la subiscono ingiustamente senza nemmeno capire il perché…
Ovunque, nel mondo, tutti coloro che hanno a cuore la condizione e il destino di entrambi i popoli, vivono una angosciante montagna russa emotiva
Per chi poi vive in Occidente, nell'affrontare le problematiche conseguenze della guerra appena esplosa nel contesto mediterraneo israelo-palestinese "contro Hamas", si è aggiunta l'aggravante di vedere i leader e i governi nazionali mettere da parte ogni pretesa di imparzialità.
Il giro in giostra, su questa angosciante roller-coaster emozionale, prevede ora il superamento del salto nel vuoto e l'attraversamento del tunnel degli orrori. Dopo la Guerra al Covid e in concomitanza con la Guerra in Ucraina, le uniche armi rimaste a disposizione sono due parole imprescindibili, intercambiabili ma mai divisibili l'una dall'altra: cultura e pace.
Per capire cosa si intende voler dire basta aggiungere un accento: cultura è pace e pace è cultura
indifferentemente e sempre.