[SRI] TRUE SUSTAINABILITY – WHAT IS IT? (VERA SOSTENIBILITÀ

Adriano V. Autino, SRI, Founder

Questa settimana diamo il via a un ciclo di (provvisoriamente) newsletter settimanali, ognuna delle quali sviluppa un aspetto della nostra proposta di un 18 ° Obiettivo di Sviluppo Sostenibile, da aggiungere all'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile. L'alleanza per #Space18SDG cresce ogni giorno e attualmente è composta da 20 organizzazioni, tra cui (insieme a Space Renaissance International) alcune delle più grandi e influenti organizzazioni di difesa dello spazio: la National Space Society, The Mars Society, la Lifeboat Foundation, la Space Tourism Society, Beyond Earth Institute, Human Space Program (vedi l'elenco completo ). In questo primo numero, Adriano V. Autino, fondatore di Space Renaissance International, discute brevemente il concetto di una vera sostenibilità.

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Il concetto popolare di sostenibilità, così come presentato nelle narrazioni tradizionali, si concentra principalmente sulla sostenibilità ambientale. Dal punto di vista delle cosiddette "transizioni verdi", molte politiche sono concepite in conformità con i requisiti ambientali, principalmente legati alla mitigazione dei cambiamenti climatici e dell'inquinamento ambientale. Al di là delle diatribe sulle cause del cambiamento climatico (antropiche e non), occorre capire la reale qualità delle misure in corso e quelle che serviranno per avere successo. Prima di tutto la sostenibilità ambientale – seppur importante – non dovrebbe essere l'unico criterio quando si concepiscono nuove politiche. Anche la sostenibilità sociale dovrebbe essere considerata – e almeno allo stesso livello di priorità. La dicitura “Sviluppo Sostenibile” è stata utilizzata per formalizzare l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Questo titolo non poteva prescindere dal riferimento allo “sviluppo”, in quanto l'Assemblea generale delle Nazioni Unite (nel 1986) approvò una dichiarazione in cui il diritto allo sviluppo veniva riconosciuto come diritto civile universale [1] . Lo sviluppo è essenziale per aiutare a raggiungere tutti gli obiettivi sociali. Senza crescita economica, qualsiasi programma di sviluppo sostenibile non avrà successo. Nonostante questa evidente condizione, tutte le politiche di “transizione verde” coniugano semplicemente il concetto di sostenibilità come una “strategia decrescita” – cioè, ridurre le attività umane sulla Terra per diminuire la nostra impronta ecologica su questo pianeta. Questa folle strategia non affronta l'inevitabile danno collaterale: la civiltà umana decadrebbe rapidamente e imploderebbe. Inoltre, ridurre gli sforzi scientifici e tecnologici non risolverà i problemi ambientali, ma solo li aggraverà.

In secondo luogo, le misure intraprese rispondono alle esigenze, anche solo dal punto di vista ambientale? Sicuramente no. Secondo la “dottrina verde” dovremmo ridurre gli spostamenti e utilizzare più mezzi elettronici per comunicare, lavorare, studiare, informarci e divertirci. Tuttavia, una "società del web" richiede più energia elettrica, non meno. Anche la “mobilità elettrica” aumenterà in modo esponenziale la domanda di energia. I componenti elettronici – incorporati in ogni manufatto, dalle auto a qualsiasi dispositivo “intelligente” – richiedono enormi quantità di materie prime rare, comprese le cosiddette “terre rare”. E questo sostituirà il petrolio, come catalizzatore di nuove “guerre per le risorse”. Lo smaltimento delle batterie esauste delle auto e di altri rifiuti tecnologici costituirà un altro grande problema, aumentando l'inquinamento ambientale. Il punto principale qui è che qualsiasi sviluppo industriale, se confinato ai confini della Terra, inevitabilmente esacerberà i problemi ambientali esistenti (e forse ne lancerà di nuovi!).

Naturalmente, anche altre considerazioni dovrebbero essere sul tavolo, quando i nostri “apprendisti stregoni” iniziano a giocare con i comportamenti antropologici umani (ad esempio sullo “stare a casa”). Durante le fasi più acute della pandemia di Covid19, abbiamo visto quanto può essere devastante il confinamento sociale per la civiltà: tutti i nostri rapporti sociali sono rapidamente deperiti, i giovani sono stati demotivati e hanno lasciato le scuole, le persone non si sono incontrate o innamorate, e molti hanno perso l'entusiasmo di lavorare insieme. La società umana sembrava condannata. La vera sostenibilità sociale deve comprendere almeno diverse dimensioni: ambientale, sociale, economica e culturale. Il fattore comune a tutte queste dimensioni è lo sviluppo. L'Agenda 2030 delle Nazioni Unite lo ha riconosciuto (in teoria), ma purtroppo non è riuscita a fornire una strategia efficiente (in pratica) per lo sviluppo. Tutti gli indicatori chiave dimostrano chiaramente che nessuno sviluppo sostenibile è possibile se confinato nei limiti del nostro pianeta natale.

Uno sviluppo veramente sostenibile è possibile solo nello spazio, utilizzando risorse lunari e di asteroidi, rielaborando detriti orbitali e raccogliendo energia solare direttamente nello spazio. Questo è un approccio diverso allo sviluppo “ sostenibile” – e fattibile . Il 18 ° SDG – “Spazio per tutti, sulla Terra e oltre” – sarà un motore molto potente, per aiutare a portare avanti tutti i restanti 17 SDG.

[Editing inglese di Jim Crisafulli]

12 giugno 2023: 18° SDG: Spazio per tutti, sulla Terra e oltre

Durante il 1 ° evento virtuale #Space18SDG, tutti i promotori forniranno il loro "perché" l'umanità ha bisogno di un 18 ° SDG.

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