La scrIttrice Maria Marchese, "Scrivo t,amo" POESIE (Milano-Italia)

 
sinossi e descrizione "Scrivo t,amo", 3' silloge poetica di Maria Marchese, che abbraccia l'universo erotico amoroso. 

Con "La mia Sherazade", nel 2020 Maria Marchese dà inizio ad un'inedita stagione poetica; dopo "Le scarpe rosse – Tra tumultuoso mare e placide acque", del 2017, e "Fragilità poetiche", del 2022, il suo verso poetico si rivolge, spontaneo, verso una sfera amorosa, le cui pregnanze sono intrise di un erotismo sfacciatamente elegante.

La penna di Maria Marchese racchiude entrambe le definizioni: è spirituale, perché le sue parole, i suoi versi si innalzano alti, fino a raggiungere vette divine, spirituali, che fanno sognare, che ci accompagnano, in un viaggio pieno di sensazioni e scenari idilliaci.

Entra nella pelle, vi si infila, ti accarezza , ti avvinghia, ti cattura, ti seduce la sua piuma. Talentuosa e creativa, tanto nelle sue poesie come nei testi critici, con le figure retoriche, che conosce alla perfezione, tutto ciò che tocca diventa poesia, storia.

("Scrivo t,amo" – prefazione a cura dello storico e critico d'arte Valeriano Venneri)

La raccolta poetica, nel tempo, matura ben oltre le intenzioni; gli impegni dell'autrice comasca, che è altresì curatrice e critica d'arte, ne procrastinano la pubblicazione, mente la sua mano continua, invero, a intessere le preziose trame.

Così, nel Giugno 2023, viene pubblicato "Scrivo t,amo"… Il titolo stesso,
fregiato da un accento scivolato, rappresenta, di per sé, un incipit interessante: ti amo per come ne sono capace, ti amo con le mie fragilità, perversioni, virtù…

"Scrivo t,amo" custodisce un immaginario plastico, in cui amore e eros digradano l'uno nell'altro: da questa osmosi ha genesi un senso sesto.

Mentre la penna minia profili e interstizi, la china rende ebbri i cinque sensi, laddove pelle, mente e anima giocano, creando colorati e pieni viluppi poetici. In essi, le parole seducono profumi, immagini, sapori, suoni, lineamenti fisici, avvincendoli addentro una raffinata architettura scrittoria.

Quest'ultima lumeggia evocazioni plurisensoriali di un erotismo che celebra la sacralità della coppia. I versi, infatti, ammaliano il suolo fisico e il sentimento.

"Scrivo t,amo" raccoglie 58 poesie, 6 delle quali tradotte in lingua straniera da docenti, artisti e critici d'arte: Arjan Kallco, autore, poeta e docente dell'Università di Korca, Khira Jalil, autrice, poetessa, artista e critica d'arte marocchina, Maribel De Alba Fernández, artista spagnola.

La raccolta si presenta con una copertina minimale e elegante, la cui foto principale ritrae la poetessa, con indosso l'opera in seta dell'artista di Assisi Nino (Nino Palazzo).

All'interno, invece, due copertine fregiano la silloge, annichilendo il concetto di fine; giunti al centro dell'opera, infatti, poesie inedite digradano numericamente, per ricongiungere il lettore ad un ennesimo inizio.

Anche questo aspetto merita di essere indagato: l'autrice, infatti, è una continua metamorphose. Lo stretto legame con l'universo artistico e i suoi protagonisti e un carattere performativo la vedono esperirsi, da tempo, con vesti mutevoli, che la mostrano coinvolta in esperienze artistiche polisemantiche.

Una sola poesia è in comune e viene ripetuta due volte: il libro culmina con una lirica scritta a 4 mani con Angelo Orazio Pregoni, autore, poeta, profumiere, intellettuale e artista sinestetico.

Due prefatori d'eccellenza introducono la raccolta: il prof. Valeriano Venneri, storico e critico d'arte, e Tano Simonato, chef stellato milanese, proprietario del rinomato ristorante "Tano passami l'olio", nella città di Milano.

L'eleganza, la movenza, l'essere suadente, nell'atto di portare il cibo alla bocca, sono già, di per sé, gesti erotici. Il pasto è un preludio d'amore: il cibo rilassa, il vino disinibisce, si 'gusta' l'altro.

Se associamo l'atto del nutrirsi di cibo all'amore, ci nutriremo, anche, d'amore e di afrodisiaco.

"Qualcuno ti aspetta per mangiare insieme. Sta tutto lì il segreto"
La penna della Marchese cattura, attraverso il verso poetico, un immaginario erotico vivo e pulsante, che conturba i sensi e il senso, ubriacando il lettore di un erotismo sottile, intriso di sapori, odori, suoni, pelle, carne…

Sono poesie eleganti, quelle di Maria Marchese, che si insinua, quale poetessa dalla cifra scrittoria raffinata, con voluttuosa leggiadria, nella mente del lettore.

E perché no… anche con i suoi tacchi a spillo.

("Scrivo t,amo" – dalla prefazione dello chef stellato milanese Tano Simonato)