Sgarbi e il Denaro... Arte e Libri....


ESTRATTO.... Il critico d'arte ferrarese racconta in esclusiva a Il Giornale.it il suo rapporto con il denaro. Investire per lui significa tradurre il danaro in spiriti. Ma il bernoccolo per gli affari in famiglia, confessa, ce l'ha la sorella Elisabetta-------------------- "Io sono in rosso da decenni, anche se ho sicuramente una vita comoda. Tutto quello che ho guadagnato l'ho utilizzato per acquistare prima libri e poi opere d'arte. Se avessi fatto compravendita avrei sicuramente moltiplicato per dieci tutto quello che ho speso; invece ho accumulato e basta, per cui oggi ho una grande collezione d'arte vincolata per diventare un museo, ma senza ritorno in termini economici. Valeria Marini dice che vuole morire in rosso: ecco, possiamo dire che io ho tenuto fermo questo principio".
Così Vittorio Sgarbi, sottosegretario al Ministero della Cultura, critico d'arte, personaggio politico e televisivo, mattatore dei contesti più disparati e uomo decisamente affetto da allergia al concetto di banalità.
In un momento come quello attuale, nel quale la crisi di grossi gruppi bancari internazionali sta facendo tremare i polsi agli investitori di mezzo mondo, Sgarbi guarda a quanto sta accadendo con il distacco di chi ha sempre visto l'arte e la cultura come fulcro del proprio interesse. Anche di quello economico.
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Roberto Guerra