Il punto più basso l'ha sicuramente toccato il Fatto Quotidiano. La vignetta di Natangelo ha travalicato la satira e sfondato il muro della decenza. Non è stato l'unico. In molti, nelle ultime ore, ci hanno dato dentro con livore e odio. "Suprematista bianco", ha urlato Elly Schlein destandosi da un torpore che la braccava da giorni spingendo i suoi, in crisi di astinenza da leader, a chiedersi dove si fosse nascosta. Aperte le danze con l'ordine di scuderia, dal Pd e da tutte le latitudini della sinistra è partito il tiro a segno contro Francesco Lollobrigida. "Complottista", gli hanno vomitato addosso i meno rissosi. "Razzista", l'insulto più gettonato. Poi, nella gara a chi la spara più grossa, si è andati sempre più in là: la filosofa Donatella Di Cesare ha sfoderato "neo hitleriano", Ginevra Bompiani (scrittrice) "nazista". E ultimo affondo, appunto, la prima pagina di oggi firmata da Marco Travaglio.
Il plotone di esecuzione messo in piedi per far fuori Lollobrigida parte da lontano.
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