Da: Pierluigi Casalino <pierluigicasalino49@gmail.com>
La loro fine era stata salutata come evento epocale. Erano considerate scatole in cui non si poteva misurare il dinamismo storico e le ambizioni dei popoli e le loro necessità. I grandi ideali ne erano stati alle origini e si basavano sul rigore della moralità collettiva nella ricerca di una cultura che trascenseva la materiale osservanza della identità che tanti lutti ha prodotto (e produce) alla convivenza civile internazionale. Farsi cultura dunque va oltre l'empirico e non si ferma alla occasionale e mera conquista del quotidiano. Condannate come false coscienze le ideologie risorgono mettendo in crisi le pretese egemoni dei nazionalismi. Risorgono nella ricoperta di principi ben più elevati. Si invocano classi dirigenti sapienti e votate alla liberazione degli stretti vincoli della deriva culturale di oggi. Con animosa fiducia si chiede un severo ritorno alla capacità educativa. Una capacità che sia in grado di dare risposte e non solo slogans di corto respiro.
Casalino Pierluigi