«Super Green Pass»/ Sgarbi: «Scelta illiberale. Discriminazioni da Stato totalitario. Fanno pena»
«I "no vax" sono un rischio per se stessi, non per i vaccinati. Bisogna proteggere loro, non noi»
ROMA – Vittorio Sgarbi critica duramente le nuove restrizioni introdotte dal Governo sul «Green Pass».
«Non si capisce – attacca il deputato alla Camera - quale perversione induca il Governo italiano a scelte illiberali, che nulla hanno a che fare con l'evidenza scientifica, per imporre non l'obbligo vaccinale (che, seppur discutibile, senza la comprovata certezza della sua efficacia, potrebbe corrispondere a un tentativo di contenere la diffusione del virus) ma il "super green pass" invece del semplice tampone nei luoghi di lavoro. La cosa piace a Brunetta e ad alcuni altri ministri, ma appare davvero incomprensibile.
Il calcolo delle probabilità avvantaggia i vaccinati, ma l'ossessione dei contagi non corrisponde a un pericolo reale procurato dai "no vax"
Come è evidente anche a un cretino, e basta la logica per comprenderlo, i "no vax" sono un rischio per se stessi, non per i vaccinati. Bisogna proteggere loro, non noi. E li proteggi identificandoli, non costringendoli a esibire certificati falsificabili.
Il Governo, non avendo soluzioni certe, ne inventa di inutilmente severe che non sono a vantaggio di nessuno, e ,in una società in cui il vaccino non è obbligatorio, determinano inutili discriminazioni da Stato totalitario. Fanno pena. E anche schifo»
l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)