Vittorio Sgarbi: Franceschini e le discoteche....

.....Mi chiedo se il Ministro Franceschini scherzi. E questa non è una polemica politica, ma una considerazione logica. Le contraddizioni del suo ministero sono evidenti. 
.....Oggi leggiamo un suo legittimo grido di dolore per la chiusura riconfermata delle discoteche. Fa piacere che se ne rammarichi, pur non avendo fatto nulla per tentare una diversa soluzione, per esempio per le discoteche all'aperto; ma la giustificazione con la quale argomenta la sua conformistica rassegnazione è singolare; e sta nell'evidente contrasto con i musei: «La differenza è evidente per tutti, non serve esser uno scienziato, un conto è camminare in un museo, un conto ballare ,che richiede contatto». A parte il fatto che il ricordo del ballo, per Franceschini, deve essere arcaico, perché da anni i balli sono fra persone distanti, e il liscio e il lento, che lui evidentemente praticava, totalmente obsoleti. Il resto sarebbe giusto. Ma perché allora, per lunghi mesi, il ministro, sapendo di quanta aria, di quanta distanza e dell'assenza di contatti in quei vasti spazi, ha tenuto chiusi i musei e perfino i siti archeologici nonostante i lai, non solo miei, ma anche dell'illustre Salvatore Settis e di molti altri competenti? Si accorge solo ora che i musei non sono luoghi di trasmissione del contagio ? E perché ha consentito all'obbligo del Green pass anche per musei e spettacoli all'aperto, discriminando gli studiosi che possono andare nei musei di Spagna, di Olanda , di Germania dei paesi dell'Est, di Inghilterra, ma non in quelli italiani?
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