D- Andrea Selvatici, dopo l'esordio l'anno scorso con il primo romanzo della tua trilogia fantastico nordica Gli Albori della Guerra... (La Carmelina) un nuovo "episodio" in fine 2020 del tuo Ciclo di Heldor ( (La Carmelina ), ne vuoi parlare sinteticamente?
R- In principio era sì una trilogia, tuttavia sono piuttosto certo dell'idea da qualche anno a questa parte di aggiungere una quarta parte.
Il secondo volume esplora la riscossa degli oppressi del primo, con l'estate nordica da sfondo.
D- Andrea Selvatici, nell'era del virus la narrativa fantastica è un piccolo grande antivirus psicologico contro l'ovvia tremenda pressione sociale dominante? Ad esempio, le imprese dei tuoi specifici eroi vichinghi ecc, sono una specie di piccola grande forza alla star trek? Una non banale speranza cosmica?
R- I miei eroi sono una banda di chiunque che sfoggia coraggio o "tira fuori le palle" per un qualcuno che reputavano meno di loro ed essendo di più. È una sorta di mix, diciamo. Sono più incentrato tuttavia sulla idealizzazione e sul punto di vista del protagonista, figura cardine in termini di mito storico-leggendario e di vicenda vissuta.
D-Chi o cosa ti ha ispirato in narrazioni così "conviviali" o vere dal punto di vista di personalità dei personaggi?
R-Sono stato ispirato da situazioni mie di vita quotidiana e da tratti di personalità di individui di mia conoscenza mescolati a caso e da fonti diverse per molti personaggi.
R- In principio era sì una trilogia, tuttavia sono piuttosto certo dell'idea da qualche anno a questa parte di aggiungere una quarta parte.
Il secondo volume esplora la riscossa degli oppressi del primo, con l'estate nordica da sfondo.
D- Andrea Selvatici, nell'era del virus la narrativa fantastica è un piccolo grande antivirus psicologico contro l'ovvia tremenda pressione sociale dominante? Ad esempio, le imprese dei tuoi specifici eroi vichinghi ecc, sono una specie di piccola grande forza alla star trek? Una non banale speranza cosmica?
R- I miei eroi sono una banda di chiunque che sfoggia coraggio o "tira fuori le palle" per un qualcuno che reputavano meno di loro ed essendo di più. È una sorta di mix, diciamo. Sono più incentrato tuttavia sulla idealizzazione e sul punto di vista del protagonista, figura cardine in termini di mito storico-leggendario e di vicenda vissuta.
D-Chi o cosa ti ha ispirato in narrazioni così "conviviali" o vere dal punto di vista di personalità dei personaggi?
R-Sono stato ispirato da situazioni mie di vita quotidiana e da tratti di personalità di individui di mia conoscenza mescolati a caso e da fonti diverse per molti personaggi.
* a cura di R.Guerra