Quella che si chiude è (finalmente!) una settimana di buone notizie per l'universo femminile.
Lunedì scorso, una giovane donna, Sanna Marin, 34 anni, è stata scelta come premier della Finlandia e guiderà una coalizione dove i cinque partiti della maggioranza sono tutti guidati da donne (Katri Kulmuni, 32 anni, leader del partito di centro e ministro degli Affari economici; Maria Ohisalo, 34 anni, a capo della lega verde e ministro dell'Interno; Li Andersson, 32 anni, leader dell'alleanza di sinistra e ministro dell'Istruzione; Anna-Maja Henriksson, 55 anni, prima segretaria donna del partito popolare svedese di Finlandia e ministro della Giustizia).
Martedì il Senato ha approvato l'emendamento che proroga e rafforza la legge Golfo-Mosca. La quota di un terzo di partecipazione femminile ai consigli di amministrazione delle società quotate sale al 40%, e si applicherà, per sei mandati consecutivi, sia ai board che ai collegi sindacali.
Mercoledì la giudice costituzionale Marta Cartabia è stata eletta presidente della Corte Costituzionale entrando nella storia, è la prima volta infatti che la Consulta viene presieduta da una donna (che, tra l'altro, a 56 anni è tra i presidenti più giovani che la Consulta abbia mai avuto).
Nella stessa giornata, la commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento alla manovra che promuove il professionismo nello sport femminile (che riguarda le atlete di tutti gli sport cui le Federazioni di competenza siano disposte a concedere lo status), equiparando le donne ai colleghi maschi ed estendendo le tutele previste dalla legge 91/1981 sulle prestazioni di lavoro sportivo, e introducendo un esonero contributivo al 100% per tre anni per le società sportive femminili che stipulano con le atlete contratti di lavoro.
Il tutto mentre a Madrid, una lunga fila di persone si metteva in coda per ascoltare una sedicenne, Greta Thunberg, alla Conferenza delle Parti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (Cop25). Una ragazzina che è stata proclamata "persona dell'anno" dal Time - privilegio che la rivista americana ha assegnato negli anni a personalità del calibro di Mahatma Ghandi, Winston Churchill, John Kennedy, Barak Obama, per citarne alcuni - per aver catturato l'attenzione pubblica e delle istituzioni su un tema centralissimo, quello della salvaguardia dell'ambiente, e per il quale per oltre vent'anni le associazioni ambientaliste non sono riuscite a farsi ascoltare come si deve.
Passi storici. Soffitti di cristallo che si infrangono. Uno dietro l'altro. In pochissimi giorni.
La società sta cambiando, le aziende non possono rimanere indietro.
Devono aprire gli occhi e impegnarsi seriamente. Anche perché il tema dell'innovazione, che tanto è caro alle imprese oggi, è strettamente legato a quello dell'inclusione. Davanti a sfide senza precedenti, come quelle che ci troviamo ad affrontare oggi, si vince solo applicando soluzioni creative. La creatività viene dalla diversità. Ce lo stanno insegnando discipline come il design thinking. Ma se è sempre solo l'uomo bianco di mezza età a interrogarsi per poi trovare la soluzione che creatività c'è? (Senza offesa eh!)
