Ferrara: Intervista a Anna Ferraresi (Essere in Colore)






Roberto Guerra
 
D Anna, una nuova mostra a Ferrara, un ritorno?
A quanto pare sì. Più che un ritorno lo sento un inizio.
Diversi anni fa quando esposi a Ferrara ero ancora "acerba", non tanto nella tecnica grafica e pittorica, quanto nella via da intraprendere a livello artistico, cosa che ora sento molto più delineata di un tempo.
D- Laura Rossi. nota esperta arte visiva presenta la tua mostra " Essere in Colore" alla Sala Nemesio Orsatti
Devo dire che tutto è accaduto nel modo più naturale ed inaspettato. Ho pubblicato alcuni  mie lavori sui social e lei stessa vedendoli mi ha contattata, esprimendomi l'interesse nel vederli dal vero , cosa che è accaduta in tempi brevi.
Credo che il nostro incontro sia stato in un certo senso magico, in quanto lei ha veramente compreso un talento che io stessa  ho sempre sottovalutato e ritenuto molto intimo, quasi timoroso di concedersi in pubblico.
Quando Laura  mi ha parlato della mia arte ha acceso in me un senso di gratitudine e di commozione, perché in fondo l'arte esprime se stessa nel racconto in parole , in musica , in simboli,  in colore e tutto sommato è un estensione della propria anima al di fuori come un arto che si protende verso gli altri.
Essere presentati da Laura Rossi per me è un grande piacere e onore.
D Uno zoom sul tuo percorso pluridecennale
A 16 e 17 anni disegnai i mie primi ritratti tra cui  quello di Lev Tolstoj , che riscosse un gran successo , in particolare l'interesse della mia professoressa di storia dell'arte .
Le mie prime opere sono la ricerca del tecnicismo fine, nell'espressione dei volti, di sguardi attenti che scrutano lo spettatore , affinchè non si sappia più chi  osserva e chi è osservato.
Negli anni 80-90  ho giocato con l'ambiguità dei soggetti da me rappresentati, tra cui il giullare, od oggetti che divenivano esseri , orologi, lune, forchette in una sorta di linguaggio fantastico a volte sarcastico e a volte amaro, ma pur sempre espressione di un inquietudine di fondo che è in quel periodo era particolarmente forte e presente.
Ho avuto lunghi periodi di assenza artistica.
Ho ripreso nel 2013 con la partecipazione al  Milano Design Week – Fuorisalone del Mobile Milano nel 2013 con artisti di tutto il mondo  per l'evento "Puzzle On Planet", e con le illustrazioni degli Arcani Maggiori dei gatti.
... D- Dove va ora la tua "poetica pittorica"?
Le ultime opere rappresentano una vera rivelazione anche per me , dove il tormento è finalmente  placato, dove non è più importante il tecnicismo e perfezionismo, la bellezza o l'assurdo, la malinconia o le rappresentazioni interiori.   Tutto ciò che io posso esprimere è me stessa nel modo più semplice e probabilmente più vero, attraverso il linguaggio dei colori , linee, curve  e simboli.  Il colore è per me l'essenza di tutto ciò che è illuminante. 
Non avrei mai potuto così esprimermi nei miei vent'anni e forse tutto ciò è un gran traguardo, perché frutto di un vissuto veramente vissuto in tutta la sua vasta complessità e come tale trasmutato in qualcosa di armonioso e giocoso. E' un po' tornare bambini e godere nel giocare.
Anna  un tuo obiettivo  artistico?
Le donne artiste sono sempre state sottovalutate e poco presenti nelle grandi gallerie internazionali. Sarebbe bello che questa tendenza e consuetudine venisse infranta e che l'arte  in quanto tale fosse rappresentativa anche del mondo femminile.
Un sogno sarebbe quello di esporre in gallerie importanti, che ne so da Ferrara a New York.
Non sarebbe male…….
di R. Guerra
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