Valentino
Rubetti, "Fascismo al femminile. La donna fra focolare e
mobilitazione (Armando editore, 2019)
recensione
di R. Guerra
"Le
centinaia di migliaia di giovani donne delle organizzazioni
femminili, della GIL, che hanno partecipato ai Littoriali, i milioni
di massaie rurali, hanno incarnato un modello femminile incompatibile
con l'immagine della donna che viene presentata negli studi
influenzati al paradigma femminista. La "sposa e madre
esemplare" era solo uno dei tanti aspetti – e quindi non
l'unico – della donna fascista ideale"
Il fascismo
aveva dato alla donna dei privilegi. Riconosceva il potere femminile,
il che era, in quegli anni, un progetto lungimirante. Riconoscere
un'idea di casa, riconoscere un'idea di famiglia e di figli. Il
sabato fascista era un giorno ridato alla famiglia e tolto alla
scuola. Paolo Crepet
Il
neoministro recidivo... Dario Franceschini del Pd, alla velocità
della sua nuova poltrona-luce ha comunicato ai media che il nuovo
governo non votato dagli elettori, ha, tra le sue priorità, di
restaurare l'antifascismo minacciato dal precedente governo
leghista...Ovvero, dopo decenni post Resistenza, intende ancora-- nel
2019 – perpetrare quella che – giustamente- l'autore di questo
libro (appoggiandosi alla contro storia "scientifica" dopo
De Felice e altri, gli stessi Nolte e Mosse) chiama vulgata
storiografica sul fascismo (ma non solo) dell'intellighenzia
comunista.
Nell'insospettato
forse "revisionismo"di un Crepet, vi è tutto il succo di
questo importante, al contrario, libro politicamente scorretto di
Valentino Rubetti, focus il cosiddetto fascismo femminile: come tanti
altri aspetti del fascismo, sempre demonizizzato a scopi di egemonia
culturale, negando quel che - tutti i streaming- diremmo oggi-
all'epoca ben percepivano le donne in primis, poi – appunto
relegato nell'oblio dai vincitori (sic!) Nostrani della seconda
guerra mondiale. ..
Questo
libro non è un pampleth, ma un vero e proprio studio storico,
rigoroso e in una paese normale, relativizzerebbe anche per la
questione femminile, il vero ruolo del fascismo.
Come
tutte le ricerche dello stesso De Felice, e di numerosi altri (spesso
più noti all estero che in Italia), globalmente emerge, oggi , una
visione del fascismo giustamente più complessa e anche non negativa
necessariamente: il fascismo fu una rivoluzione incompiuta, meglio
durante il fascismo globalmente (almeno fino agli anni '30) che
nell'Italia precedente liberal post-risorgimentale, una
modernizzazione altrettanto incompiuta.
Il
vero scenario coinvolse anche le donne che, rispetto a prima,
iniziarono a emanciparsi. Il tutto semplicemente compatibile anche con
la visione "tradizionale" "storica sul fascismo,
anche criminale (soprattutto con la seconda guerra mondiale) ma cosa
molta diversa dal nazismo e dal comunismo (quasi ovunque) come ancora
pensano in troppi, anche storici o addetti ai lavori, come crede
ancora l'analfabeta storico e scientifico Dario Franceschini.
Rubetti
è molto preciso, documentazione storica poco nota ancora ma
verosimile, fatti quasi esatti... e anche la giusta
contestualizzazione storica- antropologica che da tempo gli storici
della vulgata rimuovono secondo il solito stile tardo soviet , e
tempi contemporanei dilaganti, neorwelliani.
Impressionante
la dinamica e le vicende di tante donne fasciste durante il ventennio
protagoniste ( non solo quelle partigiane..), in primo
piano nei diversi corpi e le organizzazioni femminili creati dal
fascismo, attivi anche durante la – ovviamente "innegoziabile",
per altri versi in certo senso Repubblica di Salò, emerse anche nello
Sport, come eroine atlete. Chi ancora in Italia, si dichiara
comunista o antifascista deja vu come Franceschini dovrebbe
leggere... le due migliaia di femminicidi ante litteram, perpetrati
ai danni di ragazze fasciste alla fine o quasi immediata della
guerra, da alleati marocchini e partigiani "rossi" ) cosa poi ben nota anche da film
famosi quasi disinnescati come mine sempre orwelliane
dall'Intellighenza "rossa" a suo tempo e ancora oggi. Già
con una iperbole... Il femminicidio, l'hanno inventato i comunisti e i
democratici vincitori nel 1945!