Siri/ Sgarbi: “Indagine ridicola: le intercettazioni non riguardano Siri, ma due soggetti che manifestano solo una intenzione”



Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa)  
Siri/ Sgarbi: "Indagine ridicola: le intercettazioni non riguardano Siri, ma due soggetti che manifestano solo una intenzione"

ROMA - Vittorio Sgarbi, deputato alla Camera, commenta l'indagine per una presunta corruzione dell'ex Sottosegretario Armando Siri:

"Ridicole e calunniose le intercettazioni diffuse dalla procura dopo gli interrogatori dei Nicastri (padre e figlio) e di Arata, che confermano di avere "pensato" di dare 30 mila euro a Siri: solamente un dialogo tra due presunti corruttori, dunque, che manifestano le loro intenzioni. Nessuno ha offerto, materialmente,  i 30 mila euro a Siri!
E l'intercettazione non riguarda il presunto corruttore e Siri, ma due presunti corruttori. 
In un paese civile - sottolinea Sgarbi - non sarebbe ammissibile prendere avvisi di garanzia di fronte a una circostanza del genere, semmai si dovrebbe procedere per diffamazione ai danni di un esponente del Governo.
O il magistrato ritiene che, per il solo fatto di pensare di voler dare dei soldi a Siri, l'ex sottosegretario sarebbe per questo incriminabile? 
E se, per ipotesi, al telefono io manifestassi a un mio amico l'intenzione di voler dare  30 mila euro a Mattarella e a Conte, sarebbero quindi indagabili e costretti a dimettersi?

Siri ha subìto una tripla violenza: quella dei corruttori, dei magistrati e quella degli esponenti di governo dei 5 Stelle, compreso Conte, che esiste perché i 5 Stelle lo hanno scelto, Rocco Casalino compreso.

Potrei anche dire che è mia intenzione avere un rapporto sessuale con il magistrato che indaga Siri: forse che con ciò il mio sogno erotico diventerebbe realtà? L'unica vera vittima, calunniata  e offeso, è Siri. I colpevoli sono altri, il presidente Conte compreso"

l'Ufficio Stampa
(Nino Ippolito)
+334 3265383


--