Artisti sfrattati. Dopo Morgan, è la volta del duo Rezza-Mastrella cacciati da Nettuno. Sgarbi: «Ospito anche loro»



Da: VITTORIO SGARBI - (Ufficio Stampa)  
 

Artisti sfrattati. Dopo Morgan, è la volta del duo Rezza-Mastrella cacciati da Nettuno. Sgarbi: «Ospito anche loro»

«Tra Urbino e Sutri è nato, di fatto, il primo orfanotrofio per artisti sfrattati e cacciati»

 

ROMA - Tempi tristi per gli artisti. Dopo lo sfratto di Morgan dalla sua casa-museo di Monza per la quale Sgarbi chiede al Governo di apporre un vincolo, tocca agli attori Antonio Rezza e Flavia Mastrella che dal 1985 gestivano un laboratorio teatrale nel palazzo dell'ex Divina Provvidenza a Nettuno, su cui pende adesso un'ordinanza di sgombero. Si tratta di due affermati artisti, insigniti nel 2018 del «Leone d'oro alla carriera» dalla Biennale di Venezia.

Vittorio Sgarbi lancia anche a loro una ciambella di salvataggio. Stavolta l'ospitalità è garantita a Urbino, città di cui Sgarbi è «Pro Sindaco» dopo la rielezione, poche settimane fa, di Maurizio Gambini.

 

Dice Sgarbi: «Visto che Governo con disprezzo tace sui disagi di nomi importanti dell'arte e del teatro, io mi sostituisco a queste istituzioni colpevolmente indifferenti. Rezza e Mastrella saranno ospitati a Urbino. E come Morgan che nei prossimi giorni si trasferirà a Palazzo Savorelli a Sutri, anche Rezza e Mastrella potranno continuare a fare teatro nela città simbolo del Rinascimento»

 

Aggiunge Sgarbi: «Segnalo la necessità di intendere le funzioni di tutela del nostro patrimonio artistico non solo rispetto a quello consolidato, ma anche alle attività culturali espresse da personalità riconosciute, che in Giappone per esempio, è il caso di Rezza e Mastrella, sono considerati tesori nazionali. Per questo i due attori avrano ospitalità per produrre spettacoli di teatro e animare l'attivita degli studenti»

 

Sgarbi annuncia: «Non eslcudo una collaborazione tra Morgan e il duo Rezza - Mastrella che a Urbino, in occasione delle celebrazioni raffaellesce, produrranno e porteranno in scena «Calandria», una commedia in cinque atti del cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena»

 

Lo storico e critico d'arte conclude: «Tra Urbino e Sutri è nato, di fatto, il primo orfanotrofio per artisti sfrattati e cacciati»

 

(Nella foto allegata il duo Rezza-Mastrella)

 

l'Ufficio Stampa

(Nino Ippolito)

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