L'amore e la morte possono diventare, oltrepassando i tempi, la mistica dei Fedeli d'Amore, che può avere nell'immagine della rosa rossa una sua possibile rappresentazione.
Evola ricorda, nella Metafisica del sesso, l'etimologia della parola 'amore' data da un Fedele d'Amore medievale, che, pur fantasticata, risulta significativa: «La particella a significa "senza"; mor (mors) significa morte; riunendo, si ha "senza morte", cioè immortale". Il Fedele d'Amore di ogni tempo non conosce la morte. Può morire vivendo, può amare morendo.
La rosa rossa diviene il simbolo, profano e mistico, di offerte d'amore.
Queste indicazioni hanno costituito il mio viaggio fantastico-magico di Fedeli d'Amore oltre la vita, insieme a Dalmazio Frau, nell'evento 'Dante e Dionysos', svoltosi alla 'Sallustiana Art Today' di Roma il 18 maggio 2019. È stato introdotto dal pittore Gilberto Di Benedetto con il suo incontro con l'immagine perturbante di Dante.
È uscito il mio testo 'Rosa Rossa: Fedeli d'Amore…' su 'EreticaMente'.
Vitaldo Conte