da POPULIST REVOLUTION. Ferrara e la morte della sinistra di Benito Guerrazzi (Asino Rosso eBook)
Che c'entra il populismo con le … Scienze Naturali e per giunta... un Museo e una Città d'arte come Ferrara?
Chi non lo capta... in controluce rende persino superfluo tale pamphlet 2.0... Più seriamente se si ragiona dopo ad esempio la Teoria dei Sistemi o semplicemente certa Cibernetica sociale o tecnopolitica applicata (quasi sconosciuta tale dinamica a Ferrara), sguardi di Rete e non alla ferrarese nello specifico (ma non solo ovviamente... questa è la microstoria di tutta la fu sinistra para democratica...), certo carattere ferrarese gregario per circa 70 anni (pur anche ovvio in certa complessità non necessariamente sempre negativa), nel prossimo anno, uno dei primi automatici segni di nuova rinascenza per Ferrara, sarà proprio il Museo di Scienze Naturali, naturalmente dal punto di vista dell'immaginario o di certa Realtà aumentata simbolica.
Se certo trend nazionale post Salvini e governo novo Lega/Cinque Stelle (a meno che non lo faccia fuori il già paventato Fronte Repubblicano antifaxista post cattocomunista e paleocomunista superstite) continuerà e si concretizzerà anche a Ferrara (città per la cronaca svegliata per la prima volta più dalla svolta elettorale del 4 3 2018 che dallo stesso sisma del 2012...) simbolicamente tutta la fu sinistra e simile ferrarese farà le valigie dopo troppi decenni di Casta e Potere assoluti, destinata virtualmente .. - riassumendo - in un nuovo inedito padiglione del prestigioso Museo.
Scherzi a parte, il futuro assessore alla cultura, alla luce delle nuove tecnologie, dovrebbe davvero organizzare tale padiglione in 3D con tutti i protagonisti degli oltre 70 anni di comunismo ferrarese, nel bene (poco) e nel male (troppo): sarebbe un grande evento.
Intanto ecco, possibili tracce didascalie di tale diversamente Kom Fut Mostra, semplice registro di sistema prelevato da nostri interventi ante litteram critici ed eretici, preludio della rivoluzione populista in atto, a suo tempo pubblicati su testate nazionali o local global (on line). Anche per non dimenticare, una volta concretizzata la conquista del fu Palazzo Rosso di Ferrara: populisti e antipolitici, ma non riflessi condizionati da un potere all'altro, come purtroppo insegna la storia dei popoli nella loro ambivalenza molto terrena e politica.
Questo pamphlet, non solo un input ardito 2.0 nel sempre conformismo politico e ferrarese, anche un antivirus, mica siamo camarade (amici in francese) che sbagliano....
Infine, siccome come noto, a Ferrara, città d'arte la cultura da tempo è essenzialmente (anche quella - a volte - supposta alta) arte di regime e consenso persino autocompiaciuto (troppi artisti e scrittori in fondo mera intellighenzia di regime con azioni anche semplicemente infami e naturalmente tutto sotterraneo - neppure in in un caso proprio personale istituzionale* ma proprio colleghi che ci hanno letteralmente scippato un libro govoniano da noi ideato e persino progettato-, questo pampleth, di qua e di là, segnala certi segni controculturali emergenti anche nonostante certo minculpop. In merito, nemmeno sarebbe necessaria alcuna analisi: la storia ha già registrato un improbabile ministro della cultura come Dario Franceschini dagli esiti semplicemente mediocri.