Uno dei casi più eclatanti dell'Intellighenzia attardatissima (e pericolosa per la libertà) a Ferrara è il solito Girolamo De Michele che non si limita (vedi link Estense com) a un legittimo dissenso contro l'ipotesi Alan Fabbri sindaco, ma - sempre il suo copione - persino in un post scrive papiri convinto di scrivere sempre postille al Capitale di Marx, con buona pace di Marx al cospetto di siffatti seguaci fuori epoca conclamati.
Semplicemente illeggibile, convinto della dialettica (pseudo con tale non stile) reificata come tipico di questi anticapitalisti ortodossi più integralisti quasi di certi musulmani.
L'affinità inoltre non è casuale: famoso il De Michele per il suo diversamente neo-anti-post semitismo, sempre paladino diversamente crociato della sua amata Palestina contro lo Stato di Israele di cui dimentica sempre che è lo stato ufficiale del popolo ebraico.
Estense com lo ospita manco fosse qualche ancora recente storicamente guru intellettuale alla Bernard Henry Levy transalpino, quelli che hanno difeso e protetto un certo Cesare Battisti come appunto lo stesso Girolamo, concedendogli persino il diritto al veto preventivo verso qualsivoglia commento (Davvero un campionissimo di dialettica..).
Siccome a Ferrara pochissimi sanno qualcosa di quella Stagione intellettuale francese, bastano un paio di libri per Einaudi (amico degli amici di certa ben nota pseudomeritocrazia...in troppi e noti casi) qua a Ferrara evidentemente spadroneggia: il problema è che tutta quella stagione il Girolamo non Savonarola la legge come se fossimo nel 77, già quasi parodia del 68 e quindi con lettura arcaiche dei vari Baudrillard, Lyotard, Delouze e Guattari, ecc: il postmoderno "rivoluzionario", mai attecchito in Italia, anche per colpa di Umberto Eco che l'ha gesuitizzato secondo lo stile italico già pseudo marxista deteriore, innestò la fine benefica delle ideologie eccetera, In ogni caso nel futuro certamente un Girolamo, quello storico Savonarola, non certo questo Zombie tardo rosso che solo a Ferrara può vantarsi di svolgere anche ruolo educativi. Non esageriamo, pericoloso perché prossimo al pensiero unico e incapace di concepire l'altro politico, magari di legittima destra (furono....postmoderni anche Alain de Benoist e altri della "Rive Droite") magari 2.0, nulla di più.... Ma il 2.0 è avanti un secolo al Novecentismo deteriore di questo Girolamo.
La storia è stata luogo di frustrazioni politiche, sociali ed economiche che hanno cercato di riscattarsi mediante la religione, rifugiandosi nell'estremismo di una teocrazia, come nel caso di Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola: un frate domenicano e predicatore ascetico che voleva trasformare il capoluogo fiorentino nella nuova Gerusalemme, la sua convinzione ferrea devota al ... www.periodicodaily.com |