Vitaldo Conte: I quarti di O_Macerata

 
 

«Se ho cessato una volta per tutte di essere me stessa, se la mia bocca e il mio grembo e i miei seni non mi appartengono più, io divento una creatura di un altro mondo, un mondo dove tutto ha un diverso significato. (…) Sarò ciò che vorrai che io sia» (Pauline Réage).

Alla voluttuosa offerta di schiavitù di O, la protagonista della Histoire, ho dedicato la mia cartella verbo-visuale I quarti di O (Campanotto Ed., 1981), "di-segnando" in nero frammenti di corpo femminile a contatto con la sua affermazione e i simboli della schiavitù d'amore – in rapporto con i quarti della Luna, principio del femminile –. Questa lettera-corpo è ora esposta fino al 7 giugno 2019 in Anatomia del segno a cura di Antonello Tolve a Macerata (Galleria dell'Accademia di BB.AA., 2019): "uno sguardo sulla poesia visiva in Italia".

Vincenzo Accame scrive nella presentazione della cartella: «Ecco il piacere incorporeo, trasferito dal corpo ai suoi simboli, semplificato, "ridotto al segno". (…) la figura è ridotta a uno schema, a pochi elementi sintattici (…). Si prova solo ad aggiungere un anello: sempre cerchio, sempre catena, sempre O».

Vitaldo Conte


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