La Russia ovvero la maschera e il volto.

 
Da: Pierluigi Casalino  

Sulla Russia e il suo modo di essere e soprattutto sulla sua interpretazione del suo ruolo interno ed internazionale non si è mancato di intervenire anche su Asino Rosso in precedenti occasioni. E' qui il caso di ritornare brevemente sull'argomento, anche alla luce dei più recenti rischi che, a causa della condotta di Mosca nei confronti della sicurezza e della democrazia dell'Occidente. Condotta che sta suscitando crescente allarme per l'insinuarsi del modello dispotico orientale sia di tipo russo che cinese nelle tradizionali istituzioni liberali del mondo libero. Un modello o metodo che affonda le radici nella storia della Russia, aldilà delle sue stagioni politiche e che si manifesta nella capacità di dosare abilmente realtà e finzione nella ricerca degli obiettivi finali. La persistenza delle condizioni interne ed esterne, tuttavia, non è la sola spiegazione del permanere di istituzioni politiche, legali e comportamentali simili. Le istituzioni non sorgono spontaneamente ed automaticamente dall'ambiente sociale; devono essere create ed alimentate. Chi le crea e le alimenta ha recepito certe idee e tradizioni dai genitori e dalle generazioni anteriori, e queste idee e tradizioni trasmesse hanno una vita loro propria, nel tempo, e di fatto condizionano le stesse "condizioni". C'è un'eredità sociale, un retaggio, così come c'è un ambiente sociale. Un popolo ha un passato e un futuro, che coinvolge anche chi proviene da altri ambienti e li recepisce a sua volta nel convivere nel medesimo ambiente. E certe tradizioni, se pur abbandonate, ritornano a vivere e a riplasmarsi dopo anni o secoli. E' in questo senso che possiamo dire che la Russia di Putin, come fu quella sovietica e prima ancora quella zarista, ha ereditato l'antico modo russo di intendere religiosamente lo Stato, e con esso le istituzioni per la repressione di tutti i dissensi e le eresie, proiettando fuori dei confini analoghi tratti di comportamento. L'attuale rilancio di un modello dispotico all'estero finisce per sedurre o promuovere movimenti politici anti europei o ultraconservatori (prima la Russia appoggiava in chiave movimenti di segno opposto, ma erano altri tempi ). E soprattutto per confondere e destabilizzare l'Occidente europeo. La Russia, manifestando un volto, spesso mostra una maschera teatrale dai precisi caratteri suadenti ed aggressivi al tempo stesso. Il dispotismo russo, se pur mascherato da istituzioni apparentemente democratiche, è di natura asiatica od orientale. Si basa su un'idea e su una missione. Putin non fa eccezione, anzi ne amplifica i termini. Se finora la Nato ci ha preservato da simili sirene, tale organismo, a 70 anni dalla sua fondazione, rischia di non essere più un certo baluardo, se qualche suo membro dimentica le ragioni profonde del suo messaggio originario.
Casalino Pierluigi.