Il banchiere di una volta



Da: Newsletter Financecommunity.it  


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Newsletter N° 181 de l 06 febbraio 2019

Il banchiere di una volta


Di laura morelli
 

Si è spento ieri all'età di 81 anni Guido Roberto Vitale, banchiere di lungo corso e fondatore, fra le altre cose, di Euromobiliare e di Vitale & Co.
 
Con lui non se ne va solo un professionista che ha vissuto in prima persona 45 anni di storia economica, finanziaria, politica e industriale del nostro Paese. Con lui se ne va anche uno degli ultimi finanzieri della vecchia scuola, quelli per i quali la cultura e il dibattito, nel suo caso stimolato attraverso l'editoria, rappresentano dei fondamentali della società civile e di conseguenza anche del mondo della finanza. Vitale è stato forse uno dei pochi, negli anni ruggenti della finanza tricolore, a puntare l'attenzione sul ruolo che ha all'interno della società chi genera ricchezza. Per le sue idee lo hanno appellato il banchiere rosso ed etichettato di sinistra, ma forse era soltanto uno dei pochi ad aver capito gli effetti che la finanza e più in generale il capitalismo può avere o non avere su quella che oggi chiamiamo economia reale.
 
Con lui se ne va anche un certo modo di intendere la professione del banchiere/finanziere che oggi sta scomparendo, oscurata dalla vastità della globalizzazione e ubriacata dal turbo capitalismo e dai soldi facili. Il banchiere, se guardiamo al suo esempio, è un professionista accorto e attento, che studia e si informa. È colui che influisce positivamente sulle aziende con cui lavora e sul sistema di cui fa parte, colui che dalla sua posizione dovrebbe introdurre nuove e utili pratiche per facilitare il business (lui l'ha fatto ad esempio nel promuovere la cultura del controllo di gestione nelle aziende o la diffusione del bilancio aziendale). Quello del banchiere è anche un mestiere che nella visione di Vitale è attento alle tendenze e aperto ai nuovi stimoli, caratteristica essenziale per svolgere correttamente questo lavoro.
 
Da svolgere con passione e dedizione, quello del banker è un lavoro che non può prescindere dall'innovazione, anche tecnologica: Vitale aveva il suo account Twitter dove esprimeva le sue idee e opinioni con la schiettezza che chi ci ha avuto a che fare gli riconosce.
 
Il banchiere/finanziere alla Vitale non è quindi un professionista isolato, non lavora solo all'interno di una nicchia ristretta e dorata, non è esonerato dal contesto sociale circostante ma anzi dovrebbe promuoverne lo sviluppo e la maturazione. Per questo il banchiere partecipa alla vita politica e culturale del proprio Paese, stimola la discussione, è autorevole e competente ma mantiene la sua indipendenza rispetto all'establishment.
 
Oggi, a causa in parte degli scandali finanziari e in parte per una delegittimazione generale dei ruoli di potere, questa autorevolezza sta venendo meno. E con essa quella voglia di partecipazione sociale che ha caratterizzato i banchieri di una volta.  

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