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www.avvenire.it L'idea è provare a immaginare di avere tra le mani un libro di Verne, Asimov, Ballard o Dick, e leggere di un possibile futuro distante cinquanta, cento anni, dal momento in cui si sta leggendo ... |
O'Connell, di cui anche su Asino Rosso e Blasting News italia abbiamo già parlato a fine estate, in questa ultima intervista conferma che è essenzialmente un ottimo giornalista ma non uno scienziato sociale, un futurologo. Già avevamo evidenziato, a dispetto forse di eccessivi entusiasmi per l'ottimo "Pacchetto " editoriale inedito in tal senso in Italia, una certa Adelphi... certi bachi anche intenzionalmente conoscitivi, a uso e consumo dei media specifici che hanno rilanciato il suo Essere una Macchina.
Se l'autore è certamente molto interessante, ha ben compreso il ruolo della fantascienza come essa stessa futurologia e transumanesimo ante litteram, ecco il solito copione per l'Avvenire, nota testata cattolica italiana, soprattutto sul piano bietico su posizioni regressive e mortaliste.
In questa intervista O'Connell privilegia ancora una volta il ranking alla verità più verosimile.
Non si tratta di minimizzare, come per ogni tecnologia, l'ombra o il fantasma della Macchina (della Scienza stessa in profondità poi), in particolare sui focus più radicali delle prospettive del futuro, transumaniste, dell'Intelligenza Artificiale ecc. Tale ambivalenza è sempre persino "genetica" se non memetica, quasi sempre, quindi chiaro che ridondare tale dinamica è una furbizia commerciale e psicosociale errata proprio come paradigma, esattamente come fa il giornalista O'Connell, per la "gioia" degli umanisti cosiddetti frequentemente presuntuosi, arroganti e eterodiretti (poi disquisiscono sulla libertà degli umani....).
Ovvero l'autore, puntualizza infatti più i rischi, riassumendo del futuro tecnologico....
Ma anche il Transumanesimo e l'Umanesimo stesso, quello scientifico autodiretto... da un pezzo sono altra visione del futuro, potenzialmente rivoluzionari sia per il "vecchio" Homo Sapiens" sia per il Post Homo Sapiens sintetico e pluramente artificiale: prima lo si ammette (Ombre della tecnologia o meno), prima si pilota almeno un poco fondamentale il futuro, perché, e questo il grave principale baco e omissione di giornalisti scientifici come O' Connel, di Umanisti religiosi o ecolaici..., fondamentale nel nostro tempo, ancora fortemente in bilico, strutturalmente tra progresso scientifico e decrescita mentale socioeconomica e politica è la coscienza del fattore Velocità.
Come per un incidente grave è decisiva la velocità d'intervento.... mentre sulle nuove tecnologie anche radicali, certo ritardo cronico mediatico, politico, socioeconomico, rischia concretamente di fare perdere il cosiddetto tram storico, appunto l'alta velocità a cui gira, anche letteralmente l'intero pianeta Terra... Bla Bla, paradigmi più apocalittici, gira e rigira, prevalenti (tranne nella scinza sopratutto e a volte nella letteratura/arte). Come un rifornimento d'aerei ad alta quota mancato per errore, le conseguenze sociali sono prevedibili, senza mutamento di velocità di comprensione e di pragmatica dal presente al futuro...