Racconti sardi di Grazia Deledda
Di notte, Il mago, Ancora magie, Romanzo minimo, La dama bianca, In sartu (Nell'ovile), Il padre, Macchiette. Sono questi gli otto suggestivi racconti sardi che la giovane Grazia Deledda pubblicò nel 1894, prima dei grandi romanzi come Elias Portolu (1903) e Canne al vento (1913) che le valsero il premio Nobel per la Letteratura nel 1926. Ne emerge una Sardegna orgogliosa e sanguigna, magica e misteriosa, mitica.
"Quando- anche in Italia- secolo scorso aurorale e non solo- le donne vivevano quasi come la condizione normale negli attuali paesi arabo islamici (Figurarsi la letteratura femminile!) emerse una certa Grazia Deledda: altri tempi, di insospettabile - oggi - valore non solo poetico e poietico- ma persino sociobiologico di genere (le donne!), quando quelle diversamente e elevate "suffragette" letterarie già innestavano la miglior dimensione psicologica e liberante, poi - incredibilmente perduta - via via - e paradossalmente con la concreta rivoluzione femminista- degredita alla fine, almeno parzialmente, nell'abuso della libertà del contemporaneo. Anche in letteratura...." (R. G.)
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