"Questo trattatello inizialmente fu il testo di una conferenza, letta agli operai di Fabriano (AN) in una adunanza clandestina tenutasi la notte del 18 marzo 1896 nel salone di una fornace, fuori di porta. Pubblicato in seguito in forma di articoli, rispecchia la mentalità degli anarchici in un «periodo eroico della lotta rivoluzionaria». In questa edizione il testo è stato lievemente e prudentemente aggiornato nella forma."
*Raro documento dell'anarchico cult Luigi Fabbri riportato in certo senso alla luce del Web, sull'anarchismo eroico ottocentesco e novecentesco aurorale anche italiano. Una generazione essenzialmente di spiriti liberi quegli anarchici, utopici e improbabili ieri come oggi (per il principio fatale di realtà sociopolitica) ma da riscoprire per la loro eterna alta incompiuta e come memetica dell'immaginario sempre propulsivo, in quanto tutt'oggi, simbolo del vero ruolo dell'Intellettuale (anche pop ante litteram popolare-populista-antipolitico per essenza), per forza figura sempre incompiuta quando tale, mai assimilabile dall'alienazione strutturale di qualsiasi (anche se eventualmente propulsiva ulteriormente) gruppo o collettivismo. Singolare poi come forse sono andate le cose in quel secolo rivoluzionario: c'erano tre zeitgeist prevalenti e in lotta tra i progressisti; l'anarchismo, il positivismo e il socialismo (nelle sue versioni utopico e "marxista"); purtroppo ha vinto quello "marxista" relegando nella scienza stretta i positivisti e nella marginalità intellettuale gli anarchici. Altrimenti avremmo avuto un bel altro Novecento. Anarchici in ogni caso da riscoprire anche nel duemila per rigenerare come memi ancora da ottimizzare l'attuale progressismo politico culturale a pezzi nel mondo.... OTTIMA LA COVER storicamente attinentissima: sono Anonymus e certo Web l'incarnazione digitale degli anarchici storici....(R.G.)
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